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Riconoscimento ufficiale per i Social Media Manager: tutte le novità del Decreto PA

Dopo il voto della legge 69/2025 dello scorso maggio la figura del social media manager nelle Pubbliche Amministrazioni trova il proprio riconoscimento ufficiale. La legge disciplina il ruolo di social media manager e digital manager come funzionari “con compiti di elaborazione di strategie comunicative specifiche per i social media, in conformità agli obiettivi istituzionali, anche fatte salve le attuali competenze, e di gestione delle piattaforme di reti sociali telematiche”.

Si tratta di una definizione propria del lavoro di social media manager e digital manager che come tale deve essere stabilita nei contratti. La legge fa parte del Decreto P.A. del governo Meloni che è stato discusso in Parlamento a cui sono stati aggiunti degli emendamenti dei partiti di opposizione. D’ora in poi i social media manager potranno lavorare all’interno di tutte quelle strutture pubbliche comunali, provinciali e regionali come uffici di promozione turistica, residenze socio-assistenziali e scuole.

Negli ultimi anni ,oltre che sulle pubblicità sui quotidiani locali e sui siti internet, tante persone per informarsi consultano gli account pubblici di Instagram e Facebook e quindi i social media possono diventare degli strumenti utili per cittadini, famiglie e imprese. Talvolta le comunicazioni delle Pubbliche amministrazioni che arrivano per posta ordinaria o per Posta elettronica certificata presentano un linguaggio arzigogolato e difficile da comprendere; i social media invece, grazie alla loro brevità di linguaggio e al vasto bacino di utenza, possono facilitare la comunicazione. Poi, ciascun canale social offre opportunità diverse e spesso chi intende chiedere delucidazioni su un tema lascia un commento con la domanda.

La sfida per il futuro

I social media manager per gli italiani rappresentano dei punti di informazioni quasi irrinunciabili, e, con  la legge 69, il governo mira a colmare quel vuoto che negli anni ha lasciato le Pubbliche amministrazioni indietro rispetto ad altri paesi europei. Infatti, secondo una ricerca Bigda per il sindacato della pubblica amministrazione FLP, non basterà assumere nuove persone, ma servirà un percorso di formazione adatto. Come ha dichiarato all’Agi il presidente di FLP (Federazione Lavoratori Pubblici), Marco Carlomagno, in questi anni serviranno tra i 16mila e i 20mila nuovi social media manager per le amministrazioni pubbliche, che sono tra le 10mila e le 20mila sparse su circa 8mila comuni.

Le 450mila assunzioni previste nei prossimi anni però non sono ancora sufficienti a sostituire coloro che andranno in pensione, che si stimano intorno a un milione entro il 2032. Per Carlomagno i piani di formazioni al momento non sono in grado di istruire i nuovi social media manager, ma si possono utilizzare le 40 ore di formazione minima annua previste dalla direttiva Zangrillo per ogni dipendente pubblico.

Se le nuove misure non hanno trovato accordo comune tra partiti e sindacati, buona parte dei giovani usa i social media anche per accedere ai servizi pubblici. Qui si gioca la sfida per il futuro. Intatti, nonostante rimangano delle lacune da colmare, la maggior parte degli under 35 apprezza lo sforzo delle Pubbliche amministrazioni nella digitalizzazione, perché ha permesso di migliorare le risposte ai bisogni dei cittadini. Un altro settore di potenzialità dei social media riguarda i concorsi pubblici, con il 25,1% che nell’’ultimo anno ha saputo delle offerte di lavoro attraverso TikTok, Instagram e Whatsapp.

Dai comuni alle ASL: i servizi al cittadino sempre più social

Già prima dell’istituzione del ruolo di social media manager, diverse pubbliche amministrazioni avevano iniziato a condividere post sulle principali piattaforme. I comuni dell’Emilia-Romagna restano quelli più presenti sui social media, con Facebook che rimane quello più popolare anche se i servizi di messaggistica istantanea come Whatsapp e Telegram sono in crescita. YouTube resta appannaggio dei comuni di grandi dimensioni e le sedute dei consigli comunali rappresentano i contenuti più caricati. Fra le singole zone, il Comune di Reggio nell’Emilia consolida il primato di popolarità dei propri contenuti, mentre tutti i comuni della provincia di Ravenna risultano iscritti almeno a un social network.

Il Comune di Genova invece si è distinto per la vittoria per due anni consecutivi (2023 e 2024) dello Smartphone D’oro, premio rilasciato dall’associazione Pa Social. Nel 2023 la motivazione è stata la qualità complessiva dei 16 canali istituzionali che offrono un costante servizio di comunicazione al cittadino, promuovono gli eventi e le attività dell’Ente, divulgano e valorizzano il patrimonio culturale e l’offerta turistica, talvolta con social media ambassador locali. Nel 2024 la città di Genova ha vinto nella categoria  “Servizi pubblici”, a pari merito con INPS e Ater di Matera. La giuria ha riconosciuto la bontà della comunicazione del Piano Integrato Caruggi per i contenuti che vengono abitualmente diffusi sui canali Genoa Municipality attraverso le piattaforme social Facebook, Instagram, LinkedIn, X e, talvolta, anche YouTube.

Fra le pubbliche amministrazioni nazionali, l’INPS risulta la Pubblica Amministrazione italiana più seguita sulla piattaforma LinkedIn, ma non si limita a questo. L’Istituto ha registrato, infatti, un aumento significativo del numero di follower anche su Instagram, Facebook e WhatsApp, dove ha superato i 450.000 iscritti.

Anche le Pubbliche amministrazioni cittadine si sono distinte per la loro strategia social. Per il progetto “One Health per promuovere la salute con i fumetti”, Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana ha vinto il premio Prevenire indetto da ForumPA. L’iniziativa di comunicazione cross-mediale ha adottato la visione “One Health” per stimolare il pubblico più giovane ad adottare uno stile di vita sano. I giovani vengono ingaggiati con un approccio di tipo “nudge”, veicolato dai canali a loro più familiari, i fumetti e i social media. I concetti complessi vengono semplificati con narrazioni visive vicine alla loro esperienza diretta per creare una connessione emotiva e indurli a scelte consapevoli di salute. Stesso approccio è stato adottato per il target adulto: attraverso un sito con una particolare narrazione visiva, vengono raccontati i progetti che il Dipartimento di Prevenzione sviluppa nel territorio.

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