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Back to School e strumenti AI: ecco come usarli al meglio

Settembre è il mese delle ripartenze: si torna a scuola, ci si prepara per un altro anno accademico (per chi è all’università), si torna in ufficio… L’uso degli strumenti basati su intelligenza artificiale è ormai il new normal, con diverse gradazioni, in tutti gli ambiti. Ecco qualche informazione e consiglio utile per chi ha ancora qualche perplessità.

Back to School e AI: età minima e costi

Gli strumenti basati su intelligenza artificiale generativa che in questi anni si sono imposti tra il grande pubblico sono: l’apripista ChatGPT di OpenAI, Microsoft Copilot, Google Gemini e – in misura minore – Perplexity (di proprietà dell’omonima società) e Claude di Anthropic. Se parliamo di utilizzo dell’AI già a partire dagli anni scolastici è anche perché tutti gli strumenti appena elencati, tranne Claude, consentono l’uso a partire dai 13 anni (con ovvie limitazioni e/o supervisione da parte dei genitori).

Per poter utilizzare Claude, invece, è necessario avere almeno 18 anni. Tutti questi tool, inoltre, prevedono, come spesso accade, una versione gratuita accessibile a tutti (basta creare un account utente sul sito in questione) ed una a pagamento con abbonamento mensile. Mentre con le prime release le differenze tra le funzionalità degli account free e quelle dei piani in abbonamento erano ampie ed evidenti, oggi le cose sono in parte cambiate.

Versione free vs piani a pagamento

I piani in abbonamento – il cui costo medio è di 20 euro al mese – consentono indubbiamente l’accesso a funzionalità avanzate e riducono i tempi di risposta ai quesiti dell’utente. Sono dunque adatte a chi ha necessità molto specifiche, anche in ambito scolastico, a chi ne fa ampio uso anche in altri ambiti e a chi vuole ridurre (ma eliminare del tutto non è ancora possibile) il rischio delle cosiddette “allucinazioni” (errori e inesattezze) dell’AI. Sempre più spesso, però, le versioni free sono good enough, quindi vanno bene per le esigenze più comuni dell’utente medio in termini di numero e complessità dei quesiti posti, tempo di utilizzo giornaliero e spazio per l’archiviazione dei documenti.

Back to School e AI? Sì, ma con etica e responsabilità

L’uso di strumenti smart come quelli basati su AI può indubbiamente semplificare il processo di apprendimento, ma non può sostituire lo studio vero e proprio. Se quindi pensi di aver trovato la bacchetta magica che risolverà tutti i tuoi problemi, beh sei sulla strada sbagliata. Soprattutto se sei agli inizi, nello studio di una determinata materia, potresti correre una serie di rischi. Ad esempio quello di non saper formulare i prompt (comandi, istruzioni) giusti. Se le tue domande sono troppo generiche, lo saranno di conseguenza anche le risposte fornite dallo strumento che hai scelto come aiutino.

Stesso discorso se le domande non sono corrette, riguardano fatti molto recenti o senza adeguata documentazione ufficiale. Inoltre potresti non essere in grado di riconoscere le “allucinazioni” delle AI. Queste possono essere evidenti o “nascoste” in qualche dettaglio del testo generato – inclusi i cosiddetti bias – ma è necessario avere almeno una conoscenza di base dell’argomento trattato per riuscire ad individuarle. Altrimenti correrai il rischio di fare delle figuracce, sia nei compiti scritti che nelle interrogazioni.

I limiti dei tool

Abbiamo “interrogato” a tal proposito Microsoft Copilot: “A quali domande di storia e di geografia non sei in grado di rispondere?”. Ecco cosa ha risposto: “In generale, riesco a rispondere a una vastissima gamma di domande di storia e geografia, ma ci sono alcuni casi in cui potrei non essere d’aiuto”. Ecco alcuni casi in cui l’AI potrebbe non essere in grado di rispondere.

Domande di storia:

  • Eventi molto recenti, non ancora documentati da fonti affidabili o ancora in fase di sviluppo.
  • Dettagli altamente specifici o controversi (ad es. il diario personale di un personaggio storico poco noto).
  • Fonti primarie o documenti originali (come la trascrizione completa di una lettera antica o un trattato).
  • Interpretazioni soggettive su eventi storici (ad es. “Chi aveva ragione durante la Guerra Fredda?”), dove la risposta può dipendere dai punti di vista.

Domande di geografia:

  • Dati iper-aggiornati, come confini modificati da eventi recentissimi o nuove suddivisioni amministrative.
  • Informazioni molto locali, tipo il nome del fiume più corto in un piccolo villaggio senza documentazione online.
  • Coordinate GPS precise, se non sono di dominio pubblico o facilmente accessibili.
  • Statistiche dinamiche, come l’esatto numero di abitanti aggiornato ad oggi di una piccola località.

Attenti al copia-e-incolla

Attenzione, poi, al copia-e-incolla totale. Se ad esempio nella stessa classe tutti pongono le stesse domande alle AI – e quindi tutti ricevono risposte molto simili – i nodi prima o poi verranno al pettine, al momento di una verifica scritta (il classico compito in classe o una relazione da preparare a casa) o di una interrogazione orale.

Darete tutti le stesse risposte, senza il necessario approfondimento umano, quindi senza spirito critico e senza un apporto personale nel dimostrare la comprensione dell’argomento. Un aspetto di cui ogni bravo insegnante tiene conto. Il risultato sarà un appiattimento generale della conoscenza, che si rifletterà in futuro nella propria vita professionale e personale.

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Back to School e AI, prompting e dati sensibili

Traduzioni e riassunti sono alcuni dei task in cui le AI già oggi performano molto bene. Per ottimizzare l’uso di questi strumenti in tutte le materie, apprendere le regole di base del prompting fin dai primi anni delle superiori è essenziale. Strutturare – ad esempio – un prompt così “Sono uno studente di quinta liceo (anche se è un liceo scientifico, le materie umanistiche hanno grande importanza). Puoi fornirmi un riassunto con i punti più importanti della Critica della Ragion Pura di Immanuel Kant, che sia adeguato ai programmi di studio di quinta liceo?” ti aiuterà ad ottenere una risposta più precisa e adatta alle tue esigenze.

Infine, l’entusiasmo legato alla versatilità e alla praticità degli strumenti AI è ovviamente comprensibile, ma ricorda di fare attenzione alla privacy. Nelle tue richieste e nell’inserire i file di cui desideri riassunti o spiegazioni non devono essere presenti dati troppo personali come codice fiscale, indirizzo di casa, riferimenti a persone reali che rendono possibile l’identificazione e, più in generale, tutto ciò che può mettere a rischio la tua privacy e quella di altre persone.

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