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Branding in cantina: come i social stanno cambiando il settore vinicolo

Anche il vino è diventato un protagonista del social media. Dalla vendita alla degustazione, chi ama scoprire nuovi sapori si affida ai canali social per cercare informazioni e avere un’idea in più su una bottiglia che intende acquistare.  

Nel settore del vino le cantine sono le prime a investire nella comunicazione social, proprio perché consente loro di raggiungere quanti più utenti possibili. Un esempio è Prosecco Ruggeri Valdiobbedene che, attraverso i suoi post, esprime la propria identità a tutto tondo: dalle attività di vendemmia alle bottiglie fino alla salvaguardia dell’ambiente. Tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre la cantina ha intensificato la propria attività sui social media, condividendo post che esaltano lo spirito di festa e di convivialità che danno i loro vini.  

Spostandosi in Toscana, Frescobaldi su Instagram condivide foto delle sue tenute e delle sue bottiglie. Il social media management della cantina ha puntato non solo sul prestigio del marchio ma anche sulla valorizzazione del territorio, con post che richiamano alle bellezza dei luoghi toscani. Oltre che sull’account ufficiale anche gli account dei ristoranti a marchio Frescobaldi postano foto dei vini. Sempre su Instagram, Poggio del Tesoro condivide contenuti che hanno a che fare con le loro bottiglie e con le loro vigne. Le didascalie sono sia in italiano che in inglese. Cantine Florio, con sede a Marsala (Sicilia), convide anche dei video. Uno degli più recenti rigutarda la promozione delle visite guidate all’interno della bottaia con le navate e il pavimento in tufo battuto dove si possono vedere le botti che contengono il marsala.

Dunque, da Nord a Sud le cantine usano i social media per promuovere i loro vini e, come dimostrano i casi delle bottiglie di successo, Instagram rimane il canale preferito. Rispetto a Facebook, Instagram conta più giovani. Poi, diversamente da YouTube e TikTok, è possibile caricare anche delle foto.   

Negli ultimi anni anche i marchi che producono vini senza alcol hanno puntato sulle principali piattaforme social per parlare dei loro prodotti. Rispetto alle cantine tradizionali i produttori di vino analcolico condividono contenuti anche su YouTube e non solo su Facebook e Instagram. Infatti il vino senza alcol è un prodotto relativamente giovane e che non ha ancora raggiunto i livelli di vendita di un Nebbiolo o di un Brunello di Montalcino perché alcuni consumatori restano ancora diffidenti. Su YouTube è possibile vedere contenuti che spiegano la composizione del vino analcolico, i gusti e gli eventuali abbinamenti con i cibi.

Vino e bellezze locali: le migliori strategie dell’enoturismo

Oltre alla bevuta, il vino offre altre esperienze, a cominciare dalla scoperta dei territori. Da qualche decennio esistono le Strade dei Vini e dei Sapori, cioè dei percorsi a tema che possono essere fruiti dai turisti e dagli escursionisti per gustare i prodotti tipici di un territorio. Come tutte le organizzazioni, anche le Strade sfruttano i social media per promuovere le loro iniziative. 

Se si capita nella zona del Barolo si rimane affascinati dal paesaggio collinare delle Langhe, con i vitigni e gli alberi che si vedono mentre si cammina o si viaggia in auto. Ebbene Strade del Barolo ha tenuto conto della zona nel suo insieme e ha attuato una linea editoriale che promuove sia il valore del vino che le meraviglie dei suoi boschi. Nel mesi di novembre si sono svolti diversi incontri che hanno omaggiato i vini Barolo e altre tradizioni enogastronomiche, ma l’account, pur tenendo fede alla propria identità, si è mostrato aperto verso l’esterno.   

Il Chianti Classico rappresenta un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo e per promuove le etichette l’omonimo Consorzio ha attuato una strategia che ricorda quella della Strade del Barolo. Infatti sull’account ufficiale Chianti Classico oltre a immagini e video delle bottiglie si possono vedere foto delle colline, dei vitigni e di alberi che circondano il comprensorio dei comuni di Firenze e di Siena.  

Anche il Consorzio dei Vini del Monte Cucco (in Maremma) coniuga la tradizione del vino con i viaggi. Rispetto a Consorzio Chianti Classico, Consorzio Montecucco negli ultimi post ha coinvolto gli imprenditori delle strutture ricettive in prima persona. In uno dei video più recenti, una titolare di un agriturismo ha parlato della propria attività, raccontando la storia della tradizione familiare e dei vini che produce tra cui il Sangiovese. In altri due video un imprenditore presente alla fiera Vinitaly di quest’anno ha spiegato che tra gli obiettivi del Distretto biologico c’è anche quello di supportare le imprese locali per fare del Monte Cucco una destinazione di riferimento per il turismo sostenibile.    

Come in tutti i settori, anche in quello vitivinicolo spesso si riscontrano delle frammentazioni nella comunicazione online, tra cui quella social. I consorzi e le Strade però rappresentano dei modelli virtuosi di promozione sui social media perché grazie al vino sono riusciti a promuovere anche le specificità locali.

Cibo e vino insieme funzionano anche sui canali social

Per accompagnare un pasto, una bottiglia di vino può andare bene in qualsiasi momento della giornata, e su YouTube esistono canali di osterie e ristoranti che danno consigli sui giusti abbinamenti. Trattoria Da Burde, locale fiorentino che dal 1901 prepara piatti tipici della cucina toscana, ogni settimana presenta uno vino diverso elencandone le caratteristiche. I video di Trattoria Da Burde sono sia di breve durata (shorts) che di lunga durata, e nella maggior parte delle volte vengono girati all’interno delle sale del ristorante. Gli ultimi video caricati hanno come tema i vini della Valpolicella, La Montalcino di San Polo, Brunello di Montalcino Podernovi DOCG 2020 San Polo e Teos Poggio al Tesoro 2016 Igt Toscana petit manseng. Tutti e tre i video sono stati girati il e sono stati suddivisi in più contenuti.

Per rendere più emozionante l’esperienza per gli utenti, il canale ha caricato anche dei video girati fuori dal contesto abituale, come dimostra il contenuto in cui Piero Storchi del CREA ha spiegato il lavoro di recupero scientifico del vino Massetta, sulle colline della provincia di Massa Carrara.

Anche la Premiata Braceria Toscana condivide su YouTube dei contenuti legati al vino ma, rispetto a Osteria, offre una serie di video short in cui vengono mostrati dei vini che si possono accompagnare a dei prodotti da consumare al ristorante.

Immagine del profilo foto credit account Instagram @marchesifrancobaldi

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