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Che cos’è Semafor e come sfruttarlo per la tua content strategy

Conquistare e fidelizzare le generazioni più giovani, che sempre più spesso si informano attraverso i social media, è una delle missioni più importanti di chi propone contenuti (dai post di solo testo su X o Threads agli short videos su YouTube o TikTok) con focus sull’attualità. Che tu sia un giornalista iscritto all’albo o un content creator con aspirazioni da news influencer (o info-encer), ci sono alcuni strumenti e buone pratiche che non possono mancare nella tua cassetta degli attrezzi.

Content curation e rassegna stampa

Le fonti dalle quali oggi è possibile trarre spunto ed ispirazione per i propri contenuti sono pressoché infinite. Uno dei problemi principali che però caratterizza la cosiddetta snack culture, con riferimento specifico al “consumo” delle notizie – continuo, spesso frettoloso e superficiale – è la mancanza di contesto. In poche decine di secondi è sicuramente possibile spiegare chi sono e cosa hanno fatto i protagonisti di un determinato fatto/evento. Spiegare, nello stesso breve intervallo di tempo, qual è il contesto più ampio in cui quel fatto si inserisce, lo è molto meno, anche per i giornalisti più esperti. Figuriamoci per un content creator alle prime armi.

Il risultato, soprattutto per i Gen Z e gli Alpha, è informarsi “a spizzichi e bocconi”, quindi senza un approccio organico e completo. È per questo che negli anni più recenti la content curation ha riguadagnato importanza. Giornalisti e creator hanno oggi a disposizione intere suite di lavoro, singole pagine sui tool basati su AI e altri strumenti disponibili anche in versione gratuita per raccogliere, catalogare e consultare in ogni momento articoli, video, newsletter e tutto ciò che può essere utile per la produzione dei propri contenuti.

Avere una content curation (e una rassegna stampa) di respiro globale e con punti di vista differenti è però essenziale per distinguersi dagli altri creator e offrire qualcosa di diverso ai propri follower. È in questo discorso che si inserisce l’importanza di siti e testate che stanno guadagnando sempre più rilevanza, ma in alcuni casi non molto conosciuti in Italia. Ad esempio, Semafor.

I contenuti presenti su Semafor

Semafor è stato lanciato nell’ottobre 2022 da Ben Smith (ex direttore di BuzzFeed News ed ex media columnist del New York Times) e Justin B. Smith (ex CEO di Bloomberg Media). La missione dichiarata è dar vita ad un giornalismo globale, trasparente e adatto a un pubblico cosmopolita. Il nome Semafor, più nello specifico, richiama l’idea di una segnaletica chiara e universale, con un linguaggio comprensibile ovunque, proprio come i segnali stradali. Il layout grafico è un mix di retro vibes e modernità.

Oggi ha successo, e non solo tra gli addetti ai lavori, per il suo approccio innovativo alla notizia. Ogni articolo, infatti, è strutturato in sezioni distinte (fatti, analisi, opinioni, contesto globale), così il lettore può distinguere chiaramente tra informazione e interpretazione. Semafor, nelle intenzioni dei suoi fondatori, non è una testata “americana per americani”, ma punta a un contesto internazionale, con corrispondenti e collaboratori in Africa, Golfo Persico, Europa e America Latina. In alcuni casi, i loro articoli sono stati ripresi da testate mainstream come Financial Times o Bloomberg, a dimostrazione della crescente autorevolezza e importanza di questo nuovo prodotto digitale.

Non solo Semafor: Axios e gli altri

Le testate digitali, nate il più delle volte in America ma che hanno gradualmente guadagnato autorevolezza e considerazione anche all’estero, sono tante. Di alcune avrai sentito parlare anche guardando i TG italiani o leggendo le newsletter dei digital journalist più popolari. Rimanendo in tema di politica e attualità, ci sono ad esempio Axios, The Conversation e The Information. Axios è stato fondato quasi 10 anni fa su iniziativa di tre ex giornalisti di Politico.

In pochi anni è diventata una delle testate digitali più influenti negli USA, e oggi fonte di riferimento anche per i giornalisti/creator italiani. Ciò grazie sia a newsletter verticali su politica, tecnologia, business e media che al format smart brevity per gli articoli, con testi brevi, strutturati in bullet point (molto presenti anche nelle risposte di Copilot, Perplexity e altri tool AI), che permettono di capire subito i fatti principali e approfondire solo se si vuole. Un formato innovativo che risponde ai tempi di attenzione ridotti del lettore digitale.

Non solo Semafor: The Conversation e The Information

Ancora più peculiare, nel panorama internazionale, è l’australiano The Conversation Academic rigour, journalistic flair. L’autorevolezza è data dal fatto che ogni articolo è firmato da un accademico, con indicazione chiara delle competenze e dell’ateneo di riferimento. Accessibilità (con un linguaggio divulgativo reso più leggibile grazie al lavoro degli editor) e trasparenza (gli autori dichiarano eventuali conflitti di interesse) hanno contribuito al successo del sito, disponibile anche in edizione europea. Una risorsa utile se ad esempio fai divulgazione sui social o vendi corsi di formazione.

Gli argomenti trattati sono tanti, vanno da scienze e neuroscienze ad AI e attualità. I contenuti sono pubblicati con Creative Commons, quindi liberamente ripubblicabili da altre testate. Passiamo a The Information e al suo popolare Briefing. The Information è stato lanciato nel 2013 da Jessica Lessin, ex giornalista del Wall Street Journal. Offre giornalismo di alta qualità (i redattori hanno background in testate autorevoli come WSJ, NYT e Bloomberg) con un modello subscription only, focalizzato su tecnologia, media e business. Il briefing quotidiano, a cui ci si può iscrivere liberamente, è una delle newsletter più rilevanti su tecnologia, business e politica.

Lifestyle e cultura giovanile: gli eredi di Vice e BuzzFeed

Veniamo infine a lifestyle e cultura giovanile. Se sei “anziano” abbastanza da ricordare l’influenza che testate come Vice e BuzzFeed hanno avuto nel definire e raccontare la cultura contemporanea negli anni ‘10, non temere. Quell’eredità è ancora viva. Vice, ad esempio, dopo la bancarotta e la chiusura della testata online, è ufficialmente tornato con un nuovo modello che punta su un mix di stampa e digitale. Sulla cresta dell’onda in questo momento, invece, è Morning Brew: viralità, tono accessibile e ironico, capacità di intercettare i trend culturali e di lifestyle delle nuove generazioni ne fanno un prodotto editoriale moderno e versatile. In italiano, infine, potrai leggere Rivista Studio e NSS Magazine.

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