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La voce ironica dei piccoli grandi disagi: chi è Anna Morando

Ti è mai capitato, sui social, di imbatterti in video che raccontavano la vita quotidiana con un’ironia tagliente e realistica? Molto probabilmente, hai già incrociato i contenuti di Anna Morando. Content creator tra le più amate, Anna è riuscita a crearsi una community affezionata.

Con il suo linguaggio diretto e un ritmo comico, è diventata una delle voci più interessanti in grado di rendere virali situazioni ordinarie che tutti noi conosciamo. Scopriamo la voce ironica dei piccoli grandi disagi, ovvero chi è Anna Morando.

Chi è Anna Morando, content creator e infermiera

Nata a Genova, Anna Morando oggi vive a Milano. Della sua famiglia, sappiamo che è composta da quattro persone: un fratello più grande, molto riservato e due genitori che – al contrario – finiscono spesso, anche involontariamente, dentro la sua vita social.

Molti mi dicono: ‘Come mai hai lasciato il mare?’. Genova è grande, io vivevo sui monti insieme ai cinghiali, quindi il mare lo vedevo sì, ma con il binocolo. Comunque, in famiglia siamo in 4: ho un fratello più grande che non ama molto farsi vedere, a differenza dei miei genitori che, in un modo o nell’altro, sono sempre parte della mia vita ‘social’.

Oltre al percorso da content creator, Anna porta avanti una professione tutt’altro che semplice: da tredici anni, lavora come infermiera, un mestiere non facile.

Nella vita sono infermiera e lo sono da tredici lunghi anni. Lunghi perché, in campo sanitario, ogni anno vale sette, come le vite dei gatti. Ho studiato a Genova e poi ho girovagato vari ambienti e paesi prima di trovarmi attualmente nella city milanese.

Grazie ai social, però, può dedicarsi anche alla sua passione per la recitazione, creando contenuti che non si limitano semplicemente a far ridere, ma mostrano quanto siano comuni insicurezze, nevrosi sociali e paranoie moderne. Vorrebbe, inoltre, studiare recitazione per migliorarsi sempre di più. E per quanto riguarda le sua passioni?

Sono un po’ nerd: adoro i videogiochi, giocare online, serie TV e qualche anime (riesco a farmi maratone davvero importanti quando non lavoro!), amo leggere (ho davvero troppi libri in casa, ma adoro sfogliare la carta e sentirne il profumo), ho una passione per i puzzle (anche quelli stanno diventando ingombranti, lo ammetto), adoro lo sport (senza quello non so dove sarei).

Correre, ad esempio, la aiuta a concentrarsi, a scaricare la tensione e ad avere nuove idee. Inoltre, ama passare il proprio tempo con gli amici e viaggiare.

L’inizio da content creator e la voglia di far ridere

Prima di diventare una delle voci più conosciute dell’ironia sui social, Anna Morando non aveva idea che avrebbe avviato una carriera nel mondo dei social. Tutto è avvenuto in modo molto spontaneo, quasi per gioco.

La mia carriera è iniziata durante la pandemia. Periodo per me molto stressante lavorativamente. Tornata a casa non avevo assolutamente intenzione di accendere la TV e sentire solo notizie negative e che vivevo, quotidianamente, in prima persona. Tanto che staccai completamente il cavo dell’antenna.

Durante la pandemia, il lavoro in corsia è stato estremamente duro ma, proprio in quel periodo, è nata per lei l’occasione di trasformare i social in qualcosa di più di un semplice passatempo.

In quel periodo, scoprii TikTok che, da un’app per ragazzini che facevano balletti, stava diventando il social che oggi quasi tutti conosciamo. Avevo bisogno di svagarmi e così mi divertivo a girare video divertenti, prendendo molto spunto da ciò che vedevo in giro. E mi divertivo, tanto.

Poco alla volta, ha sempre più preso confidenza con TikTok e l’idea di raccontare dei momenti di vita reale che facessero ridere le piaceva molto.

Ho iniziato a girare scene di vita quotidiana, che vivevo da trentenne e single. E mi resi conto che i temi che trattavo piacevano e facevamo ridere. In quel periodo, avevamo bisogno di questo: spensieratezza, risate e renderci conto che, in fondo, sotto molti aspetti viviamo tutti le stesse situazioni.

Così, ha deciso di testare vari format e ha capito che far ridere le persone è qualcosa di cui non potrebbe fare a meno.

L’idea di far ridere o sorridere qualcuno, anche solo per trenta secondi, durante una giornata o un periodo difficile, è diventato qualcosa che adoro. I feedback positivi sono quelli che mi spingono ad andare avanti e cercare di dare il massimo in ogni video.

Gli sketch e la collaborazione con la mamma

Lavorare agli sketch è qualcosa che le viene molto naturale. Le sue scenette sembrano semplici, ma hanno una caratteristica precisa: parlano di noi. Perché – come racconta Anna – l’ispirazione arriva quasi sempre dal quotidiano, da quelle abitudini che consideriamo banali finché qualcuno non le trasforma in comicità.

Principalmente, nascono da situazioni che vivo nel mio quotidiano: il venerdì sera a casa perché fa freddo, stendere al volo appena esce il sole, girare per casa con la copertina appena la temperatura si abbassa di due gradi, fare la spesa convinti che non serva il carrello e arrivare alla cassa con una torre di Pisa di prodotti…

Si tratta di situazioni che viviamo tutti, che Anna ricrea sottolineandone gli aspetti comici. Ma l’ispirazione arriva anche da altri video.

Sui social, capita di vedere anche video simili… è normale che sia cosi. Ma nessuno sarà mai uguale a un altro, perché ognuno lo renderà unico comunque! Io SONO i miei sketch. Credo e cerco di essere sempre me stessa. Chi mi conosce sa che sono esattamente come mi mostro.

La sua comicità nasce da se stessa, ma anche da chi l’ha fatta ridere prima. Anna racconta quanto dei suoi contenuti sia autobiografico e quali siano le radici culturali del suo umorismo tra comici italiani, sitcom e idoli di infanzia.

A volte, calco un po’ la mano su alcune situazioni (ad esempio, non è che non esco mai… anche io ho una vita sociale!) o rappresento momenti di vita di persone che mi hanno ispirata, ma per il 90% sono io.

Anna è, inoltre, cresciuta apprezzando i primi Mai Dire Gol e Aldo Giovanni e Giacomo, che sono stati i primi comici che ha seguito. Già alle elementari, riproduceva parte degli spettacoli in classe con i suoi compagni.

Adoro le sitcom e due mi hanno segnata in modo particolare: Friends e The Big Bang Theory. Il sogno sarebbe approdare in qualcosa di simile. Ci sono anche tanti comici che adoro a livello internazionale e italiani, ma sono per lo più monologhisti, che ammiro molto ma non ho mai preso in considerazione di tentare quella strada.

Anche sua mamma ha iniziato a prendere parte ai suoi lavori. Non è stata una scelta quanto più un processo naturale.

Alcune situazioni che viviamo noi Millennial (e adesso anche la famosa Gen Z) sono familiari. Di conseguenza, mamma è passata da dietro alla telecamera a essere parte degli sketch. La cosa che adoro di più è quanto questa cosa ci abbia unito, quante risate ci facciamo e quanto anche lei suggerisca battute o sketch.

Dal primo spunto alla pubblicazione: come nasce un suo video e i temi affrontati

Parlando del suo processo creativo, Anna racconta com’è cambiato il suo modo di lavorare rispetto agli inizi. Dietro ai suoi video leggeri e spontanei, si nascondono un lavoro attento e un percorso personale di crescita. È successo, però, di voler cancellare alcuni suoi video: “È capitato in passato, soprattutto all’inizio. Il motivo? Mi vergognavo a farmi vedere in prima persona e parlare. Molti dei miei video iniziali sono ‘muti’. Il motivo? Balbetto. Quindi, evitavo scene lunghe e dialoghi“.

Con il tempo ho imparato non solo ad apprezzare questa particolarità, ma anche a gestirla durante i video. A volte ci scappa, ma questo rende ancora più particolare le scene. Inoltre, chi lo nota e ha il mio stesso problema prende coraggio e se ne ‘sbatte’ nella sua vita quotidiana.

Se da fuori può sembrare tutto semplice, dietro ai video di Anna c’è, in realtà, una grande cura per i dettagli. Dall’idea che arriva all’improvviso al momento del montaggio, ogni fase del processo creativo ha i suoi tempi e le sue sfide. “Le idee mi vengono random: mi è capitato di stare per addormentarmi e pensare a un video, scrivere nelle note l’idea per poi rifarla quando è il momento“.

Alcuni video richiedono più pianificazione: se ci sono tante inquadrature, cambi di vestiti, cambi di location e dialoghi, ci metto anche un’ora buona a riprendere il tutto. Soprattutto se siamo in due, bisogna scrivere il dialogo di entrambi, fare le varie riprese e solo dopo montare tutto, che porta via ancora altro tempo.

Quando, invece, la scena da girare è più semplice, il lavoro è molto più veloce. “Altre volte ci vuole davvero poco, se è una sola inquadratura, una sola azione e una scritta semplice ci voglio davvero dieci minuti”. Di questo lavoro, ama diverse cose: “Le cose che amo di più sono scrivere i dialoghi e immaginarli nella mia testa (spesso, nella mia mente escono molto meglio: le riprese e le scene sono migliori, un po’ come nei film!) e montare. Non credevo di amare così tanto tagliare, unire, mettere suoni, trovare la musica giusta, il taglio di scena giusta. Ci dedico, forse, molto più tempo che nel resto”. Nei suoi video, affronta temi quotidiani, problemi e disagi di un’intera generazione.

Cerco di trasformarli in qualcosa su cui ridere sopra, anche se possono essere situazione ‘pesanti’ trasmettendo il messaggio che non si è mai soli, ma tanti sono nelle stesse situazioni. Come, ad esempio, la vita che ci immaginavamo da piccoli, per molti non è realtà al momento. Da piccoli pensavamo che, a trent’anni, avremmo avuto una casa nostra, un marito/moglie, dei figli, un lavoro super pagato, tanti soldi e, magari, invece ci ritroviamo in situazioni completamente opposte: in affitto, single e arrivando a fine mese con il minimo indispensabile.

I social di Anna Morando

Anna Morando è presente su Instagram, dove vanta circa 139mila follower. Nella sua biografia, si legge:

Sketch creator. Attraggo disagio e lo racconto a modo mio. Una genovese a Milano.

Su TikTok, i follower sono 45mila circa mentre, su Threads, conta circa 21,7mila follower. Sui social, condivide quasi tutto della sua vita, “soprattutto se sono storie divertenti o eventi importanti che ho piacere di condividere con la community”. È più riservata per quanto riguarda, invece, la sua sfera familiare.

Come dicevo, mamma e papà sono molto presenti, ma mio fratello e la sua famiglia preferisco tenerla fuori. Le mie nipotine sono meravigliose ma, quando sono con loro, voglio ‘esserci’ senza pensare a fare foto da pubblicare o altro. Le vivo poco causa distanza ed essere presente al 100% con loro è una delle cose più belle che mi possa succedere.

La community per Anna è essenziale e la adora. In tanti le scrivono per dirle che vivono situazione simili alle sue o persone che la ringraziano per aver strappato loro un sorriso durante una giornata no.

I loro feedback sono essenziali anche per capire che direzione far prendere agli sketch: se amano più quelli brevi, quelli lunghi, quelli a tema trentenni, quelli a tema single, ecc…

Riceve anche alcune critiche, ma sa perfettamente che è anche normale esponendosi così tanto pubblicamente. “All’inizio mi infastidivo poi, con il tempo, ho imparato a lasciar perdere”.

Chiunque investa il suo tempo per screditare qualcuno, ha bisogno di attenzione e ignorare è la miglior soluzione. Poi la mia community spesso mi difende a spada tratta e discutono tra loro nei commenti. Li adoro!

Oggi, Anna Morando continua a raccontare la vita di tutti i giorni con uno sguardo ironico che arriva a tutti. Ha anche un sogno nel cassetto: quello di partecipare a qualcosa stile sitcom. “Ma devo lavorare molto su me stessa, soprattutto sulla recitazione. Lavoro molto da infermiera, quindi devo solo decidere io di farlo davvero!”.

Immagine del profilo foto credit account Instagram @anna_morando_real

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