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Affari e società, ecco i manager più presenti sui social-media

I manager delle multinazionali non impersonano solo la propria impresa, ma rappresentano delle voci autorevoli nel dibattito pubblico dato che rilasciano interviste o partecipano a incontri come il Forum di Cernobbio o alle assemblee di Confindustria.

Come buona parte dei volti noti anche gli alti dirigenti dispongono di account social che usano per esprimere opinioni, pubblicare foto e video di attimi delle proprie giornate e mostrare l’ambiente in cui lavorano. Insomma, i social-media anche per i manager costituiscono degli strumenti validi per il racconto di loro stessi

Osservatorio Social Top Manager Reputation

Secondo l’ultima indagine di Osservatorio Social Top Manager Reputation, il  77% dei top manager è presente sui social con un profilo personale e gli account degli executive in analisi sono aumentati del 40% in un anno, raggiungendo quota 270, in media due per manager. LinkedIn rimane il canale preferito, tanto che al settembre 2024, il 68% è stato dichiarato presente sul social professionale e il 79,7% dei manager attivi lo utilizza come piattaforma principale. . Sui 190 executive in esame, 130 hanno un profilo Linkedin (il 68%); seguono Instagram e X-Twitter (entrambi presidiati dal 37% dei manager).  

Il 79,7% degli executive attivi sulle piattaforme social utilizza LinkedIn come profilo principale, mentre Instagram è usato come main account dal 17,9% e X solo dal 2,4%.  

I top manager optano per una presenza multipiattaforma. Il numero dei profili è crescituo del 40% in un anno, superando quota 270. A trainare il trend della presenza multicanale sono i manager che hanno assunto l’incarico nel periodo in analisi, che spesso debuttano nell’osservatorio con una consapevolezza maggiore degli strumenti digitali. 

L’engagement medio più elevato si è registrato su Instagram. Con riferimento alla Top 10 per follower sulle tre piattaforme, l’engagement medio per post suscitato sul social di Meta si è attestato a 2,9 mila. Seguono Linkedin con 1,7 mila e X con 0,6 mila. 

I follower della Top 20 LinkedIn sono cresciuti del 7% in quattro mesi, seguiti da Instagram – con un +6,4% – e X, che si è fermato al +0,04%. 

Ovviamente ciascun canale offre opportunità diverse sia per tipologie di contenuti ma comunque utili sia al  il pubblico esperto che a quello più curioso.

L’apporto di LinkedIn nella reputazione dei top manager

Dunque i social-meida contribuiscono al miglioramento della reputazione digitale dei manager delle aziende pubbliche e private, qualunque sia il loro settore: dall’energia alla moda passando per la finanza.

Come ha sottolineato la classifica di Osservatorio Social Top Manager Reputation , Linkedin rappresenta il primo social-network tra i dirigenti proprio perché in questi ultimi anni è diventato un supporto indispensabile per chi si interessa di lavoro e lì si possono trovare post sulla formazione, instaurare relazioni professionali e trovare spunti di riflessione.

Claudio Descalz e non solo

Claudio Descalzi, Ceo di Eni, primo nella classifica generale , seppur saltuariamente è attivo anche su Linkedin (nella classifica dei manager più presenti su Linkden si trova al decimo posto) e l’ultimo contenuti risale al 24 aprile e riguarda l’accordo tra Eni e il governo britannico per la realizzazione di un impianto di stoccaggio della Co 2 a Liverpool. In questo caso ciò che ha fatto la differenza non è la quantità dei post ma il valore delle decisioni dell’impresa che rappresenta.

Anche Andrea Orcel (Ceo di Unicredit), Luca De Meo (Amministratore delegato di Renault Gropu) e Stefano Venier (Amministratore delegato di Snam) sono attivi su Linkedin. La settimana scorsa Andrea Orcel ha annunciato la parthership tra Unicredit e Ferrari e, oltre a parlare dell’iniziativa, egli ha ribadito impegno della banca al sostegno verso le piccole e medie imprese italiane.

Nel 2022-ha scritto-, abbiamo lanciato “UniCredit per l’Italia”, un’iniziativa che, nelle sue tre edizioni, ha stanziato complessivamente €35 miliardi a sostegno di individui, famiglie e aziende italiane. Solo nel mese di gennaio di quest’anno, abbiamo già supportato le PMI con oltre €1,3 miliardi in nuovi finanziamenti. In linea con questo impegno, oggi a Milano celebriamo una partnership solida, fondata su un’unione reale e tangibile. Accogliamo con entusiasmo i nostri clienti, quasi 7.000 colleghi e 120 studenti che fanno parte del network globale Teach For All, sostenuto dalla UniCredit Foundation. In passato, c’è chi ha dubitato che le banche potessero avere un impatto positivo sulla società. Oggi, mentre festeggiamo questa collaborazione e ricordiamo le nostre radici, dimostriamo con forza il contrario. Il cuore di UniCredit è nelle comunità che supporta, e continuerà a battere con orgoglio per l’Italia”. Così, con un solo post Orcel ha enfatizzato l’italianità delle eccellenze nel mondo e delle attività più piccole. Tutto con il nome di Unicredit.

Più internazionalista la strategia social di De Meo, con i post pubblicati in lingua inglese che riguardano incontri istituzioni (l’ultimo vertice a Bruxelles con la Commissione europea per parlare di transizione verde), risultati aziendali (il margine operativo del 2024 che è cresciuto del 7,6%) e anniversari (70 anni della fabbrica Renault a Cordoba, in Argentina).

Contenuti sia in lingua in inglese che in italiano sull’account di Stefano Venier, in cui si possono vedere foto di incontri e interviste. I post non mostrano solo immagini, ma sono accompagnati da testi che evidenziano il pensiero di Venier e lo spirito con cui Snam segue le nuove sfide. Ad esempio, in occasione della partecipazione al Forum Future Leaders Program organizzato da Ispi ha illustrato il proprio pensiero sulla transizione energetica, spiegando che  per raggiungere gli obiettivi di emissioni zero non basta puntare sull’idrogeno e sui sistemi di cattura della Co2 ma occorre innovare le infrastrutture esistenti.  

I metodi di Orcel, De Meo e Venier sono tutti e tre diversi ma riflettono la mission aziendale dei propri gruppi. Unicredit ha sede in Italia ma guarda ai mercati esteri; Renault produce auto che vende in tutto il mondo e è coinvolta in prima persona nell’elettrificazione dell’automotive; Snam rappresenta il primo vettore nel trasporto di gas naturale e il suo slogan è guidare l’evoluzione del settore energetico.

L’ispirazione sui post di Instagram

Se Linkedin fornisce dati e nozioni, Instagram resta la piattaforma per eccellenza in cui è possibile fruire di contenuti da cui si può trarre ispirazione

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton, fondatore di 21 Invest, rappresenta una figura di riferimento per tanti giovani imprenditori e sul proprio account Instagram si possono trovare foto e video che inducono alla riflessione. L’ultimo post rappresenta un’ode alla libertà e un immagine che ritrae Benetton da piccolo con la didascalia. A volte Alessandro Benetton pubblica video con l’hastag uncaffeconalessandrobenetton in cui esprime il proprio punto di vista sui vari argomenti come l’originalità, l’attenzione e sull’apprendimento.

Brunello Cucinelli

Anche Brunello Cucinelli, patron dell’omonimo marchio di abbigliamento, negli ultimi è diventato un personaggio pubblico famoso anche per i suoi meriti che vanno oltre la moda, dato che è stato uno dei primi imprenditori a sperimentare la settima corsa. Su Instagram condivide foto in cui preside a grandi eventi come gare di Formula Uno o la Settimana della Moda Milanese e sono accompagnate da lunghe didascalie. Un post che ha riscosso successo riguarda  il Dottorato di ricerca honoris causa in Architettura da parte dell’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”.

Renzo Rosso

Orgoglio italiano e sguardo oltre i confini nella strategia social di Renzo Rosso, fondatore di Diesel. Sul proprio account Instagram l’imprenditore pubblica foto e video che raccontano i valori delle sue imprese e la sua visione del mondo del lavoro. Per la festa del Capodanno cinese ha pubblicato un’illustrazione animata per celebrare l’anno del serpente, mentre in occasione della terza serata del Festival di Sanremo ha realizzato un post con delle foto di Miriam Leone e Mahmood (conduttrici della puntata insieme a Carlo Conti) che indossano capi di abbigliamento a firma di Jil Sander.

Guardando il frammento dell’intervento al Milano Fashion Global Summit si può comprendere il pensiero di Renzo Rosso sull’innovazione, secondo il quale l’intelligenza artificiale  “non sostituirà i lavoratori, ma ci permetterà di assumere il nostro personale in modo più intelligente e concentrarci sulla creazione di un legame diretto con i nostri clienti”.

Dunque, che vogliano mantenere un tono formale o dialettico, per i manager i canali social rappresentano degli strumenti efficaci per comunicare le loro attività e la loro visione su svariati temi.

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