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AI Overview di Google: come funziona e i rischi

Tra le funzionalità AI più disruptive e rilevanti dell’ultimo anno c’è senza dubbio AI Overview di Google. Disponibile per tutti, in tantissimi Paesi e dall’utilizzo immediato ed intuitivo, AI Overview ha senza dubbio stravolto il mondo delle ricerche online. Tutto ciò tra indubbi vantaggi, ampie aree di miglioramento e non senza rischi per brand, editori, content creator e altri addetti ai lavori.

Che cos’è AI Overview di Google

AI Overview mira a ridurre il numero di passaggi necessari per ottenere le risposte desiderate dagli utenti, offrendo un’esperienza più fluida, snella e accessibile. Sono passati quasi tre anni dal lancio di ChatGPT e oggi le big tech, per rimanere competitive, devono offrire risposte concrete ad un’utenza che ricerca sempre più gratificazione immediata e risposte dirette.

Quando effettui una ricerca su Google, AI Overview si presenta in una sezione graficamente delimitata e ben visibile, in una posizione di estrema prominenza. AI Overview appare al di sopra di tutti gli altri risultati, inclusi gli annunci e i tradizionali link organici. La sua collocazione strategica occupa la parte della pagina visibile senza scorrere, spingendo di conseguenza i risultati “tradizionali” più in basso. Ad oggi, già un miliardo e mezzo di persone nel mondo usa AI Overview.

Come funziona AI Overview di Google

Questa funzionalità semplifica la ricerca fornendo una sintesi – ovviamente creata con l’intelligenza artificiale – con le informazioni chiave sull’argomento e alcuni link per approfondire. AI Overview può fornire risposte inesatte, imperfette o comunque non esaustive. Ciò dipende anche dalla chiave di ricerca inserita dall’utente nell’apposita barra di Google.

Le chiavi di ricerca – o keywords – sono i singoli termini specifici o intere frasi che l’utente digita per avere la risposta desiderata. Se i termini utilizzati sono pochi, generici e senza contesto, probabilmente anche la relativa risposta di AI Overview sarà così. In futuro le chiavi di ricerca dell’utente medio somiglieranno sempre più a dei prompt (comandi, istruzioni) ben strutturati – forse solo un po’ più brevi – che già oggi è necessario utilizzare per avere risposte precise da ChatGPT, Microsoft Copilot e altri.

L’AI Overview include link ai siti web utilizzati per generare la risposta, offrendo così all’utente la possibilità di approfondire. Queste fonti sono spesso selezionate tra i primi 12 risultati di ricerca organici, ma possono provenire anche da posizioni più basse nella classifica tradizionale. Spesso, poi, non mancano gli elementi aggiuntivi. La panoramica sull’argomento in questione può essere arricchita da immagini o schemi comparativi, a seconda della complessità e della natura della ricerca.

Per quanto riguarda i testi veri e propri, a differenza dei featured snippets, che si limitano ad estrarre e a mostrare un testo esatto da una singola pagina web, AI Overview impiega Gemini per generare riassunti dettagliati da più pagine, riassunti concepiti per soddisfare la domanda dell’utente. Il sistema analizza le informazioni, estrae i punti chiave e li sintetizza in un testo il più delle volte coerente, strutturato in paragrafi e liste puntate. Non si tratta di una semplice riproposizione di testi esistenti, ma di una rielaborazione mirata a migliorarne la leggibilità.

I rischi legati ad AI Overview

Editori, giornalisti e content creator, aziende ed esperti SEO si trovano ora ad affrontare una nuova rivoluzione. Il crescente utilizzo di AI Overview ha avuto infatti come conseguenza una diminuzione del traffico – in alcuni casi importante – verso i siti web tradizionali. Se in passato gli utenti più pigri si limitavano ad esaminare – ed eventualmente a cliccare – solo i risultati contenuti nella prima pagina (o al massimo nelle prime due) della SERP di Google, questo comportamento sta ora assumendo forme più marcate ed evidenti.

L’utente, sempre più spesso, si accontenta del risultato generato da AI Overview, senza usarlo come strumento iniziale da accompagnare con un approfondimento umano. Ciò si traduce in un danno economico, di immagine e di rilevanza per tanti addetti ai lavori, oggi impegnati in un ampio dibattito sul tema nei forum dedicati, nei gruppi Facebook o su Reddit.

Come posizionarsi tra le informazioni riassunte e come comparire tra i link selezionati da AI Overview? Queste sono le domande principali che oggi aziende, esperti SEO, editori, giornalisti e altri professionisti si pongono, non senza preoccupazione. Non mancano – poi – le prime ricerche che mostrano i rischi di un graduale declino cognitivo – conseguenza di una eccessiva pigrizia mentale e superficialità nel fare affidamento sull’AI – a cui sono esposti gli utenti web.

Che cos’è la GEO, Generative Engine Optimization

È in questo contesto che si sta affermando sempre più la GEO, Generative Engine Optimization. La GEO è l’insieme di strategie volte a ottimizzare i contenuti per avere visibilità all’interno delle interfacce basate sull’intelligenza artificiale generativa, come AI Overview, ChatGPT, Copilot, Gemini e Perplexity. Mentre la SEO tradizionale si concentra sull’ottimizzazione per gli algoritmi dei motori di ricerca classici (basandosi su parole chiave, link, meta description e CTR), la GEO si concentra sul dialogare con le AI generative.

In un’era in cui l’utente si aspetta una risposta sintetica, veloce e diretta, la Generative Engine Optimization dovrebbe imparare a rispondere con contenuti pensati per essere compresi, riassunti e utilizzati proprio dalle AI. Le AI valorizzano soprattutto i contenuti supportati da dati ufficiali e da fonti autorevoli. Investire nella GEO significa lavorare affinché i propri contenuti vengano riconosciuti come fonti attendibili, aumentando la fiducia di lettori e clienti.

AI Overview e come ottimizzare i contenuti con la GEO

Per familiarizzare con la GEO, aziende, editori e content creator dovrebbero concentrarsi innanzitutto nella creazione di contenuti affidabili e ben documentati. Cita studi e inserisci dati ufficiali, recenti e con le relative fonti. Utilizza paragrafi brevi, titoli chiari, elenchi puntati e risposte dirette alle domande degli utenti. Questo facilita la scansione e la comprensione da parte delle AI. Impegnati ancora di più a scrivere pensando a come un utente formulerebbe una domanda e fornisci risposte esaustive.

Non trascurare l’aggiornamento regolare dei contenuti. Le AI tengono conto della freschezza dei contenuti: quelli obsoleti possono perdere rilevanza. Lavora sulla tua reputazione online, sulle digital PR e sull’acquisizione di link da fonti autorevoli. Non limitarti a “coprire” singole parole chiave, ma tratta l’argomento in modo completo, con più articoli e link interni, dimostrando una comprensione approfondita del tema. Non dipendere esclusivamente da Google. Cura la tua presenza sui social e su altre piattaforme (Substack, ecc.).

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