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La politica è un trend: ecco come i social stanno cambiando tutto

Oggi la politica viaggia sempre più sui social media, con partiti e rappresentanti delle istituzioni che condividono post con i loro valori. Donald Trump è senza dubbio una di quelle personalità che sfrutta i canali social quasi tutti i giorni, spesso con toni offensivi e irriverenti. Oltre che nel linguaggio, Trump si è reso protagonista di sfottò verso gli avversari politici anche con video fasulli come quello dell’arresto di Barack Obama. 

La politica social

Ovviamente anche le personalità politiche italiane usano i canali social, siano essi leader di partito, candidati per delle cariche pubbliche o attivisti. Ma come si rapportano gli italiani alla comunicazione politica sui social media? Nonostante la televisione resti la prima fonte di informazione e i quotidiani online primeggino nell’online, i social media stanno prendendo campo nell’approfondimento delle questioni. Secondo l’ultima indagine dell’Istat, quasi la metà degli utenti di Internet (47,5%, 8,2 punti percentuali in più rispetto al 2014) si informa attraverso i social network (si tratta di oltre otto milioni di individui, quasi quattro milioni in più rispetto al 2014).

Oltre 10 milioni e mezzo di cittadini hanno espresso opinioni su temi sociali o politici attraverso siti web o social media (come X, Facebook, Instagram, YouTube): erano meno di sei milioni e mezzo nel 2014. I social sono una fonte informativa in materia di politica soprattutto per più giovani. In particolare tra i 18-24enni le donne più frequentemente degli uomini ricorrono a questo canale (rispettivamente il 48,1% e il 41,2%; media 44,6%), mentre nelle età più mature sono soprattutto gli uomini. 

La maggioranza di chi usa i social per esprimere opinioni su temi politici e sociali si informa regolarmente di politica (54,9%): 59,5% tra gli uomini e 50,0% tra le donne. C’è da dire però che oltre 2 milioni e mezzo di persone che usano i social per esprimere opinioni su questi temi non si informano mai di politica nel corso dell’anno: si tratta del 24,1% di quanti scelgono questa forma partecipativa (26,5% delle donne e 21,7% degli uomini).

Oggi, con lo scontro tra Israele e Palestina anche i partiti e i singoli esponenti si sono espressi sul tema, scrivendo post o condividendo video e spesso le manifestazioni di piazza e i contenuti sui social media diventano un tutt’uno, dando vita a aggregazioni di protesta.  

Dai social alla piazza: le prese di posizioni sul conflitto a Gaza

Se Donald Trump ci ha abituati ai social media come strumento caratteristico della propria comunicazione politica, anche chi non si riconosce negli ideali del Tycoon su Facebook e Instagram condivide post legati alla proprie battaglie. A cominciare dai conflitti a Gaza, che da due anni a oggi stanno tendendo il mondo con il fiato sospeso. Già con l’attacco del 7 ottobre del 2023 su TikTok sono circolati i video dei rapimenti e della fuga dei giovani e successivamente video delle reazioni di Israele. Anche personaggi noti hanno preso posizione sul conflitto e lo scontro di cui si è parlato di più è stato quello tra Enzo Iacchetti e Eyal Mizrahi, presidente della federazione amici di Israele al programma “È sempre Carta Bianca”. Il video è stato ripreso da diversi account, soprattutto nel momento in cui Mizrahi chiede a Iacchetti “definisci bambino” e sul litigio finale. Sulla diatriba tra i due è intervenuto anche Andrea Scanzi che si è schierato dalla parte del comico, descrivendo Mizrahi come un soggetto simil-Parenzo. Proprio David Parenzo ha risposto a Scanzi, scrivendo che Scanzi è un chihuahua che si crede un dobermann e che preferisce ricordare Iacchetti quando al Festivalbar cantava “Pippa di meno”.

Dai social però l’ondata di protesta è arrivata nelle piazze e, dopo diverse manifestazioni a sostegno della Palestina, lo scorso 23 agosto è partito il primo convoglio malese della Global Sumud Flotilla, e il 31 agosto è stata la volta del convoglio italiano, con a bordo il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi. Il tragitto della Global Sumud Flotilla è continuato fino al primo ottobre, quando Israele ha abbordato le navi e le persone a bordo hanno condiviso i video dei fermi. Quello che ha riscosso più visualizzazioni è quello di Benedetta Scuderi e Tony La Piccirella, portavoce della Global Sumud Flotilla.   

Il blocco della Flotilla ha dato il via a diverse manifestazioni in tutta Italia, con persone che da Nord a Sud sono scese in piazza contro il governo italiano, che secondo i manifestanti è complice del genocidio e dell’assalto alle navi in acque straniere. Così, per il 3 ottobre la Cgil e Cobas hanno proclamato lo sciopero generale contro le politiche di Israele. Anche sui social media sono iniziate le manifestazioni a sostegno della Palestina e Blocchiamo Tutto, slogan scelto dal sindacato per la manifestazione, è diventato un hashtag virale. Sull’account della Cgil e delle confederazioni regionali si sono potuti vedere video del segretario Maurizio Landini che parlava dal palco e dei giovani che hanno sfilato con gli striscioni. I singoli dimostranti hanno realizzato post e storie della manifestazione con gente che sfilava per le strade. A cavallo dello sciopero tanti esponenti politici si sono espressi sul conflitto. Nel giorno della manifestazione Forza Italia ha pubblicato un post in cui ha ribadito la pronuncia di illegittimità del Garante per gli scioperi. 

Un’indagine di Arcadia ha dimostrato che, negli ultimi 30 giorni, è sul social X che si è riversata la fetta più ampia di discussioni sulla traversata della Global Sumud Flotilla. L’opinione generale legata alla parola Global Sumud Flotilla è stata contrastante, dato che il 36% ha espresso commenti positivi, il 31% neutro e il 33% negativi.

Gli hashtag, tra cui #blocchiamotutto e le parole chiave più pertinenti hanno totalizzato oltre 12 milioni di citazioni. Le parole più diffuse sono state Hamas (9.976.075 citazioni), Flottiglia (765.959), Israele (684.688) e BlocchiamoTutto (32.728). Meno intensa è stata invece la polarizzazione che si è alimentata sulle piattaforme Meta. Qui le parole chiave più diffuse sono state Flottilla (4.452.071), seguite da Flottiglia (351.862) e Blocchiamo tutto (305.308 citazioni).  

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