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Ottobre, Halloween e zucche: idee e consigli per i tuoi contenuti social

Per un numero crescente di persone, anche in Italia, il periodo dell’anno che ha come protagonisti Halloween, l’home decor a base di zucche, foglie e fiori secchi, bevande calde come il pumpkin spice latte, sta diventando un momento irrinunciabile, da immortalare e da celebrare anche sui social media.

Da Halloween a Summerween

Sia per i content creator che per gli utenti comuni è un’occasione da non lasciarsi sfuggire. Anche perché la tendenza è chiara: già da qualche anno, infatti, si tende ad anticipare Halloween. Le bevande speziate debuttano nei menu delle caffetterie più cool già dai mesi estivi, così come le collezioni di prodotti a tema per la casa e gli hashtag di stagione sulle piattaforme social.

Già da diversi mesi, infatti, hashtag come #Halloween2025, #autumnvibes e #fallvibes presentano nuovi contenuti e fanno il pieno di like e visualizzazioni, mentre #summerween offre ancora ampi spazi in termini di creatività e di presidio social per i content creator. Come è nata la tendenza Summerween? La tendenza Summerween nasce come una fusione tra l’estetica spettrale di Halloween e l’atmosfera solare dell’estate. Questo recente fenomeno culturale ha preso piede grazie a una combinazione di entertainment (film e serie tv), creatività online e desiderio di estendere – in allegria – lo spirito di Halloween ben oltre ottobre.

Angurie e meloni al posto delle zucche

Se sei interessato a questo nuovo trend, prendi appunti non solo per il 2025, ma anche per il 2026. Tra le serie TV, la tendenza Summerween è legata ad esempio alla serie animata Gravity Falls. L’episodio intitolato Summerween è il punto di partenza. Ambientato in una cittadina dove Halloween viene celebrato anche in estate, introduce concetti come le jack-o-melons (angurie intagliate) e il Summerween Trickster, una creatura che punisce chi non mostra spirito festivo. Un ruolo di primo piano, poi, lo giocano ovviamente social media come TikTok e Instagram.

Creator come @sheri_wilson_ hanno rilanciato il concetto con party estivi a tema horror, decorazioni spettrali e ricette creative, rendendo Summerween una vera e propria aesthetic virale. Alcune delle caratteristiche comuni ai contenuti Summerween sono: l’utilizzo di angurie e meloni intagliati al posto delle classiche zucche (potrai sfruttare anche ananas, arachidi e altri prodotti); il focus sulla barbecue season con l’uso di salse color zucca, la decorazione a tema di sottilette e altre fette di formaggio da posizionare sugli hamburger, l’uso di una palette colore più variegata rispetto a quella autunnale, cocktail dall’effetto “sanguinoso”, ecc.

Come già accennato, tra le motivazioni culturali troviamo la voglia di festeggiare Halloween più di una volta all’anno, il clima estivo più favorevole per organizzare eventi all’aperto, la fusione tra culture e reinterpretazione creativa delle tradizioni. Insomma, con Summerween potrai dare libero sfogo alla tua fantasia, con l’obiettivo di stupire i tuoi follower e quei brand con cui ti piacerebbe tanto collaborare.

Halloween e le classifiche dei film horror per i tuoi social

Tornando all’originale, ovvero ad Halloween, gli spunti per essere originali, evitando di riproporre sempre gli stessi contenuti, sono davvero tanti. Ogni anno, ad esempio, le testate di cinema propongono almeno una classifica con gli horror e i thriller più belli e più amati di tutti i tempi, da rivedere proprio in occasione di Halloween. Perché non prendere spunto da almeno una di queste pellicole, con il giusto anticipo, per definire la tua strategia social? La scelta è avvero ampia.

Dai classici come L’Esorcista o Nosferatu alla franchise di Chucky – La bambola assassina, dalla trilogia di The Ring a The Blair Witch Project, avrai solo l’imbarazzo della scelta nell’individuare il film più in linea con i contenuti che ami proporre alla tua audience. A ciò potrai abbinare degli esperimenti social in chiave spooky. Ad esempio: “Ho indossato solo abiti neri per 7 giorni: ecco cosa è successo (spoiler: anche il barista ha iniziato a chiamarmi Morticia). Prova anche tu e fammi sapere come è andata!”.

La challenge può essere raccontata con un video ben montato su YouTube, con delle Stories su Instagram o un mini diario giornaliero a puntate su TikTok. Spunti come questi si prestano anche a delle collaborazioni a pagamento con brand di vario tipo, soprattutto beauty and fashion. Se hai una buona presenza su piattaforme di microblogging come X o Threads, via libera a sfide creative come “Halloween secondo un personaggio famoso”.

Ecco un possibile concept: “Reinterpreta Halloween come se fossi un personaggio famoso, reale o immaginario”. Ad esempio: “Halloween secondo Barbie – Zucche rosa, fantasmi glitterati e dolcetti proteici” o ancora “Halloween secondo Dante Alighieri – Dolcetto o dannazione eterna?”. Risposte testuali creative, meme, immagini generate anche con l’aiuto dell’AI: sono tanti gli strumenti per animare challenge come questa.

Halloween social, attenti all’AI Slop

Se stai pensando di ricorrere ai tool basati su intelligenza artificiale per generare immagini o short video da condividere sui social per Halloween, fai attenzione. L’era dell’AI Slop è iniziata già da un po’. Se il 2024 si è concluso con brain rot come parola dell’anno – secondo l’Oxford University Press – per il 2025 AI Slop è senza dubbio tra i contendenti. La “sbobba” AI è tutto quel materiale – testi, video e immagini – spesso di bassa qualità, generato in massa per riempire interi profili social.

Gli obiettivi sono molteplici: guadagnare velocemente e senza troppo sforzo, diffondere fake news, fare propaganda politica, spammare, ecc. Negli ultimi mesi avrai probabilmente visto tanti video di gattini virtuali su Instagram, alcuni dei quali anche molto carini, da decine di migliaia di like. Le principali piattaforme social stanno già correndo ai ripari per evitare che Facebook, Instagram e YouTube diventino delle discariche di contenuti senza valore – anche se acchiappaclic – usati solo per monetizzare in modo poco corretto.

YouTube, ad esempio, a luglio ha aggiornato la propria policy relativa allo YouTube Partner Program (YPP), proprio per tutelare il valore del brand e la propria reputazione (YouTube ha festeggiato proprio quest’anno 20 anni). Gli account caratterizzati principalmente da materiale non originale e non autentico, quindi AI Slop, verranno dunque esclusi dal programma di monetizzazione di YouTube. Primi provvedimenti in questa direzione anche in casa Meta. L’azienda nelle scorse settimane ha rimosso 10 milioni di profili anche in chiave anti-spam, tra cui molti profili AI Slop.

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