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Sara Pachetti e Veni Vidi: quando unicità e follia diventano storytelling vincente

C’è chi trasforma lo storytelling in un’arte capace di spiazzare e lasciare il segno. È il caso di Sara Pachetti e del suo universo creativo, Veni Vidi. In un mondo in cui i brand lottano per catturare l’attenzione, Sara ci riesce con naturalezza e creatività.

Il progetto Veni Vidi è in grado di mescolare ironia, unicità e anche un pizzico di follia. In un panorama omologato, è proprio questa miscela la chiave del successo. Per capire meglio il suo approccio unico, abbiamo parlato con Sara Pachetti, fondatrice di Veni Vidi.

Chi è Sara Pachetti, la fondatrice di Veni Vidi

Nata nel 1985 a Pontedera, in provincia di Pisa, Sara Pachetti ha conquistato il Web con il suo stile spontaneo, diretto e capace di incuriosire. Ha studiato al Liceo Linguistico e all’Istituto Marangoni a Milano, indirizzo Moda. È, infatti, questa la sua grande passione.

Ha una sorella, sua mamma è un’agente di viaggi, mentre suo padre aveva un maglificio. Sua nonna era “la magliaia per eccellenza”. Lei è, quindi, cresciuta in un contesto dove il gusto per l’estetica, la manualità e la curiosità verso il mondo della moda si intrecciavano naturalmente.

Io stavo un po’ con loro già dall’età di tre anni. Mia nonna mi diceva: ‘Attacca i bottoni, etichetta le maglie e io già servivo nella bottega a 7-12 anni. Mi divertivo un sacco. Disegnavo le maglie. Attaccavo le etichette con la macchina da cucire della mia bisnonna del ‘21, che è la stessa che uso oggi per cucire le gonne di mia produzione.

Sara è vegana per il suo profondo amore verso gli animali, e ha un gatto che adora, sebbene si veda poco sui social e per un motivo.

Lo reputo una figura dell’universo, di luce, quindi non voglio darlo in pasto al Web. Sicuramente, se avessi un figlio, non lo pubblicherei assolutamente.

Sara è, poi, appassionata di moda – ovviamente! – ma anche di cinema, musei, teatro, lettura e musica.

Mi piace tantissimo l’orchestra. Mi piace ballare. Mi piacciono i concerti del primo gennaio, dove ci sono i gospel. Mi piacciono le robe classiche. Sono vecchia, su questo non sono moderna. Mi piace Mozart. Mi piacciono le case degli scrittori. Tutto ciò che è museale, mi piace. La cultura in genere.

Dal pigiama al look più pazzo: la sfida che ha conquistato il Web

La sua avventura da content creator è iniziata quasi per caso, durante il periodo del COVID – una risposta che, ormai, accomuna molte attività nate online – ma, nel suo caso, l’idea si è trasformata in qualcosa di davvero originale. Da qui nacque la provocazione: perché non vestirsi comunque, con look stravaganti e condividere tutto?

Dissi: ‘Ragazzi, visto che tutti vi lamentate che non vi potete più vestire e siete sempre in pigiama perché, per un giorno, non ci vestiamo tutti ‘wow’ e mi mandate le foto e io pubblico i vostri look più pazzi nelle mie Storie? Tanto non dovete uscirci, perché c’è il lockdown!’

Sara iniziò a ricevere risposte da tutto il mondo, persino da alcune Drag Queen brasiliane. Si sparse la voce e la sua iniziativa trovò riscontro. Da quel momento, prese forza la sua attività sui social e si disse: “Ma sai che c’è? Evviva la libera espressione!”. Da quel momento, Sara capì che la sua strada era quella: “Raccontare, sperimentare e dare spazio alla creatività”.

Le origini di Veni Vidi

Ma da dove nasce Veni Vidi? Dare un nome a un progetto significa raccontarne subito l’identità. Quello scelto da Sara, Veni Vidi, racchiude insieme Pontedera, la passione per il vintage e il gusto per l’ironia.

Nasce da Veni Vidi Vintage, perché Pontedera era la mia cittadina natale e mi piaceva come per dire: ‘Sono tornata, ho visto cosa c’è nel mondo e manca una consapevolezza sul vintage’, soprattutto in una piccola città come Pontedera. Perché, molto spesso, il vintage viene associato all’usato, ma sono due cose totalmente diverse.

Infine, sua sorella le consigliò di aggiungere anche Fashion Playground, ovvero “parco giochi della moda”.

Sbagliare, cancellare, ripartire?

Ci sono stati dei momenti in cui Sara si è fatta prendere dalla trappola dell’algoritmo e del like facile, ma non ha mai cancellato nessuno contenuto.

Io sono femminista. A volte, mi sono un po’ impuntata su tematiche di rivendicazione della donna e dei suoi diritti, della sua sensibilità, empatia e di cosa la circonda nel mondo senza ricordarmi che io, comunque, ho un negozio di abbigliamento. Quindi, a volte, sono andata un po’ più vicina alla rabbia e ho perso un attimo la centratura.

Ad ogni modo – come detto prima – Sara non ha mai cancellato nessun contenuto dai suoi social perché, comunque, fanno parte di lei.

Ho dovuto trovare un po’ un equilibrio tra la mia lotta al femminile e il mio vero lavoro, che è vendere i vestiti.

Cosa significa Stilista dell’anima e le differenze tra clienti

Sara si definisce, da sempre, una imprenditrice stilista dell’anima. Ma cosa vuol dire “stilista dell’anima”?

Vuol dire che io cerco di capire cosa comunicano i clienti e cerco di vestire l’‘io’ interiore, capendo insieme di quale io interiore parliamo, perché abbiamo tanto ‘io’.

Racconta che non è sempre facile distinguere tra ciò che nasce dalla propria identità – passioni, vissuti, convinzioni personali – e ciò che, invece, rientra nella sfera professionale o nella comunicazione del brand.

Siamo pieni di sfaccettature e occorre capire che cosa realmente comunicare. Noto anche molta differenza perché chi arriva dai social, molto spesso, ha un’aspettativa che, sicuramente, nel negozio non può trovare perché il negozio non è neanche un negozio, ma un atelier.

Dietro l’energia colorata e fuori dagli schemi di Veni Vidi si nasconde anche una professionalità attenta e precisa. Sara racconta come i clienti vivono l’esperienza nel suo negozio.

Si aspettano una pazza mentre, invece, trovano una persona seria, professionale. C’è chi entra risucchiato da un’energia e, poi, ci sono anche quelli che dicono: ‘Wow, stavo a Londra e questo negozio mi ha ricordato tanto i negozietti che trovavo lì!’. Ovviamente, si crea un legame perché io sono molto curiosa anche di sapere cosa fanno queste persone.

In questo caso, si sente leggermente più rilassata. Quando, invece, i suoi follower entrano in negozio è diverso, perché loro sanno tutto di lei, ma non viceversa.

I social di Sara Pachetti, alias Veni Vidi

I follower di Sara Pachetti sono in costante crescita sia su Instagram che su TikTok, ma si lascia influenzare dalle critiche o dai commenti negativi che le arrivano?

Mi dispiace. Quelli delle donne mi dispiacciono molto di più di quelli degli uomini. Devo essere sincera. Perché, a livello sociale, capisco che c’è veramente un sacco di lavoro da fare ancora. Sono sensibile, ma non mi sento attaccata e non mi cambia la mia vita. Anzi, mi sento ancora più forte.

Come detto, Sara Pachetti è presente sia su Instagram, che su TikTok e Facebook.

Lo stile al tuo servizio. Chi vuoi essere oggi? Veni Vidi è un rifugio per coloro che abbracciano la propria unicità.

Su Instagram, è seguita da circa 85.400 follower mentre, su TikTok, da 46mila circa. Sara pensa a contenuti adatti per ogni social, perché non sono tutti uguali.

Su TikTok, faccio arrivare un po’ più le mie insicurezze. Mi sento più libera, perché è veramente come una porta aperta sulla persona. Su Instagram, cerco di rimanere sul professionale, sul lavoro. A volte, ci metto un po’ di vita privata, ma pochissima. Anche perché alle persone piace proprio la parte lavorativa. Su TikTok, piace di più la parte emotiva.

Invece, utilizza meno Facebook. Sui social quindi non mette solo lavoro ma anche parte della sua vita privata. “Mi piace inglobare nei social la mia vita privata, abbastanza, ma cerco di dare dei limiti alla condivisione”. A volte, quando si ritrova a vivere qualcosa di bello, le viene spontaneo pensare di fare una foto e condividerla ma, in certi casi, preferisce godersi il momento, com’è giusto che sia.

Veni Vidi, insomma, non è solo un brand, ma uno spazio creativo dove le persone si sentono viste, comprese, ascoltate e un po’ più libere di essere se stesse. Sara cuce storie come cuce le sue gonne: con cura, passione e un pizzico di ironia!

Immagine del profilo foto credit account Instagram @venividifashionplayground

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