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Influencer Marketing: l’UE verso un mercato più trasparente

L’Unione Europea programma una nuova approfondita indagine sui contenuti commerciali degli influencer e provvede all’istituzione della piattaforma “Influencer Legal Hub”, dove i creator potranno trovare informazioni legali e risorse formative.

Una buona notizia sul fronte della salvaguardia della trasparenza ed un provvedimento indispensabile alla tutela dei consumatori in un settore come l’Influencer Marketing che, come riconosciuto dalla stessa UE, è ormai un pilastro dell’economia digitale, con un valore globale che si prospetta raggiungerà oltre 20 miliardi di dollari nel 2023.

La scelta della Commissione Europea

La trasparenza nelle comunicazioni è una delle principali sfide che si trovano ad affrontare tutti gli operatori dell’Influencer Marketing, aziende, intermediari, creator. La scelta della Commissione Europea di identificare gli influencer che seguono pratiche scorrette a danno dei consumatori avrà un forte impatto nel settore dell’Influencer Marketing, in quanto andrà a regolamentare il mercato accelerando il percorso di maturazione in termini di affidabilità e trasparenza.

Inoltre, la piattaforma “Influencer Legal Hub“, lanciata dalla Commissione Europea, potrà essere un punto di riferimento per tutti i content creator, i quali si potranno informare non soltanto sui loro obblighi giuridici, e in particolare su come dichiarare le loro attività pubblicitarie sui social media, ma anche sui diritti dei consumatori che acquistano un prodotto o un servizio direttamente da loro.

La situazione in Italia

In Italia, secondo la recente ricerca “Italiani & Influencer”, che Buzzoole ha realizzato insieme a Mondadori Media e BVA Doxa, è emerso che oltre 27 milioni di italiani adulti seguono almeno un influencer sui social. Lo studio ha permesso, inoltre, di analizzare il ruolo dei content creator nel processo d’acquisto: da tutor nella spiegazione di un prodotto a trend setter che segnalano novità. 
Il 46% del campione di età compresa tra i 18 e i 54 anni, infatti, ha effettuato almeno un acquisto perché consigliato da un influencer.

La trasparenza, dunque, deve essere alla base di questo sistema non soltanto per essere credibili ma anche per stabilire un rapporto solido e duraturo con i brand, le agenzie e, soprattutto, con le proprie community di riferimento.

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