In quest’ultimo mese i dazi voluti dal presidente americano Donald Trump (dopo la morte di Papa Francesco) sono stati al centro del dibattito pubblico. Dall’annuncio dello scorso 9 aprile in avanti sui social-media si sono susseguite reazioni dagli svariati toni.
I commenti dei partiti politici
Le prime risposte sono arrivate dagli account di canali televisivi all-news, quotidiani e agenzie di stampa che hanno riportato la notizia. Poi, com’è facile immaginare, sono arrivati i commenti da parte dei partiti, a cominciare dal Partito democratico americano che ha mostrato dei grafici sul crollo delle Borse. Se il Presidente francese Emmunel Macron ha diffuso un video in cui ha espresso contrarietà alle nuove tariffe e il presidente spagnolo Pedro Sánchez ha garantito sostegno alle imprese che esportano Oltreoceano, da noi Giorgia Meloni ha condiviso un’intervista che ha rilasciato al Tg1 e poi sono arrivati i contenuti delle forze di opposizione che hanno attaccato Trump.
Alcuni hanno criticato anche il governo, come il PD che ha sottolineato la subalternità di Meloni a Trump e +Europa che ha attaccato Salvini. La polemica è continuata anche dopo l’incontro tra Donald Trump e la presidente de Consiglio. Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, ha definito Giorgia Meloni la cameriera di Trump perché ha acconsentito all’aumento delle spese militari e all’acquisto del gas GNL americano. Anche il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha attaccato la presidente Meloni definendo l’incontro “una Caporetto”. Toni più moderati da parte di Carlo Calenda, leader di Azione, che ha elogiato il lavoro della Meloni sull’Ucraina ma ha criticato la lotta alla cultura woke.
Così, anche la questione dei dazi è diventata un’occasione in cui i partiti hanno potuto prendere posizione e rimarcare la propria identità.
Anche i singoli utenti sentono vicina la questione dei dazi e, nonostante la sospensione sulle importazioni, guardano ai post e ai commenti il livello della fiducia degli italiani è decisamente basso. Secondo un’indagine di Human, la piattaforma di social listening di proprietà di Vis Factor, ad oggi il parere verso la decisione di Trump è marcatamente negativo (88% di contro il 12% positivo) e tra gli italiani il sentimento prevalente è quello della rabbia (38%), seguito dalla preoccupazione (26%), dalla rassegnazione (15%) e dall’incredulità (9%).
Le principali criticità sollevate riguardano l’impatto immediato su settori strategici per l’economia italiana (28%), tra cui l’agroalimentare (21%), guerra commerciale (18%), e l’industria auto motive (15%) e attesa di reazioni politiche e istituzionali d parte di Italia e Ue (9%) con il rischio di un ulteriore aggravamento della crisi economica.

Le preoccupazioni del made in Italy
Ovviamente anche diversi politici regionali e locali hanno preso posizione contro la decisione di Trump, come il Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, spiegando anche che verranno aperti dei bandi per le multinazionali che vogliono investire in Toscana, per le imprese che vogliono esportare all’estero e per le attività che vogliono innovare le proprie tecnologie. D’altronde ogni giorno a Firenze o a Siena si possono vedere turisti americani in vacanza e un contenuto social può essere un gesto di vicinanza verso le attività che oggi avvertono preoccupazione.
Ma nella settimana di aprile si sono svolte due manifestazioni che mostrano il made in Italy nel mondo, cioè il Salone del Mobile e il Vinaitaly. Ebbene, i dazi non hanno impedito alle due manifestazioni di comunicare contenuti incoraggianti per il futuro. Infatti sull’account Facebook del Salone del Mobile il presidente di Federlegno Arredo Claudio Feltrin, ai microfoni del TG5 ha dichiarato che i dazi annunciati dal presidente americano sono una misura sbagliata, ma ha parlato della crescita del Salone del Mobile in termini di presenze.
Anche Federico Bricolo, presidente di Vinitaly, pur manifestando il proprio dissenso verso la linea politica americana, ha affermato che nel corso della rassegna tante si sono registrate contrattazioni anche con gli Stati Uniti d’America.
Più netta la condanna del presidente di Confagricoltura Giansanti che in occasione dell’Assemblea Generale del Consorzio per la Tutela del Formaggio Grana Padano che celebra il 70° compleanno ha invocato una risposta decisa, forte e coesa dell’Unione europea, e del segretario generale di Cna Otello Gregorini. Quanto ai singoli creator, c’è chi ha assunto posizioni diverse. L’agronomo Daniele Paci, che su Instagram conta , ha invitato a boicottare i prodotti americani “alla faccia di Trump e dei dazi”.
Dunque la linea di contrarietà è quella che prevale tra le associazioni categoria anche se non si può parlare di una campagna social vera e propria, dato che nessuno ha diffuso un hastag comune, immagini di riferimento o video virali.
Un sorriso per alleviare l’incertezza: l’ironia sui social-media
Nonostante il clima di ansia c’è chi ha promosso invettive ironiche. In occasione della dichiarazione dei dazi, sull’account Le più belle frasi di Osho sono apparse due vignette divertenti: una su un dialogo immaginario tre la firstlady Melania Trump e un’altra persona sulla preparazione della cacio e pepe senza pecorino; una su Trump che, rievocando la scena del film con Massimo Troisi, chiede un fiorino a dei forestieri. Il Robespierre ha puntato sui meme, con le rievocazioni di dialoghi di film che sono passati alla storia. Ad esempio sulla previsione del costo di 2500 euro di uno smartphone di Apple, Robespierre ha condiviso un meme con la scena del film in cui Checco Zalone pronuncia la rese “E qui la situazione cambia”. Anche per ironizzare sui dazi Prossimi Congiunti ha mantenuto fede alla propria linea editoriale, condividendo video di vecchi programmi televisivi.
Come tutti gli account, anche quelli satirici hanno seguito l’evolversi delle circostanze e quando Trump ha detto (con toni coloriti) che i paesi lo chiamano per fare nuovi accordi, solo Robespierre ha realizzato un contenuto (la rievocazione della frase choc con lo sfondo una scena del film Ricky e Barabba con Renato Pozzetto e Christian De Sica). Con la sospensione di dazi Le Più Belle Frasi di OSho ha conviso la foto di un commesso che togliendo le etichette da delle bottiglie di vino ha sperato che Trump non cambi di nuovo idea.
Tutte dimostrazioni che riflettono le potenzialità delle strategie di comunicazione social.