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Utenti e funzionalità, Threads sempre più vicina ad X: ecco le ultime novità

Le content strategies con focus sui contenuti di testo sono sempre più una realtà e permettono un’ampia diversificazione: newsletter, e-mail marketing, blogging, post sui social dedicati al microblogging, ecc. È in questo contesto che la “sfida” tra X e Threads si fa sempre più interessante. Quella appena trascorsa è stata un’estate tutt’altro che noiosa, piena di novità anche rilevanti.

Nuovi exec per Threads ed X

Quest’estate Threads ha compiuto due anni. Partito un po’ in sordina, si è gradualmente conquistato un posto di primo piano nel panorama social, con ampi spazi di miglioramento. Basti pensare al perfezionamento dei formati per le ads e di altri strumenti per la monetizzazione o alle funzionalità per connettere utenti uniti dagli stessi interessi. In questi due anni ad occuparsi del nuovo social di Meta è stato l’Head of Instagram Adam Mosseri. Per molti threaders post e video di Mosseri su aggiornamenti, release e perfezionamenti delle varie funzionalità sono diventati un appuntamento fisso, molto atteso e familiare.

Dallo scorso luglio, invece, è Connor Hayes, in precedenza Vice President of product for Generative AI di Meta, il nuovo Head of Threads. Hayes vanta oltre 14 anni di esperienza in Meta, dove ha ricoperto diversi ruoli chiave all’interno dell’azienda (anche in Instagram). La sua promozione segnala il crescente impegno di Meta nel fare di Threads un attore centrale nel proprio ecosistema social. Hanno colto tutti di sorpresa, sempre lo scorso luglio, le dimissioni (da alcuni ribattezzate X-it) di Linda Yaccarino in qualità di CEO di X.

Annunciate con un lungo post su X, Yaccarino ha ringraziato Elon Musk “dopo due anni incredibili” per la fiducia attribuita (“gli sono immensamente grata”) attraverso un ruolo di responsabilità che le ha consentito di lavorare per proteggere la libertà di parola e trasformare X in una Everything App. Yaccarino ha ripercorso i due anni trascorsi al vertice di X tra traguardi raggiunti – come le Community Notes e X Money – e le sfide che attendono la piattaforma in futuro, ad esempio la protezione degli utenti più giovani e il nuovo capitolo con xAI.

Threads, sempre più utenti giornalieri: si riduce la distanza con X

Un’altra notizia delle scorse settimane, estremamente interessante non solo per gli addetti ai lavori, è che Threads si sta gradualmente avvicinando a X per numero di utenti attivi giornalieri. In base ai dati forniti da Similarweb, a giugno 2025 l’app mobile di Threads (per iOS e Android) ha registrato 115,1 milioni di utenti attivi giornalieri, con una crescita del 127,8% rispetto all’anno precedente. X ha raggiunto 132 milioni di utenti attivi giornalieri, ma la sua crescita su base annua è diminuita del 15,2%.

Parlando invece del terzo competitor in tema di microblogging, Bluesky, il social network decentralizzato, ha registrato una notevole crescita del 372,5% su base annua. Tuttavia, il numero di utenti attivi giornalieri a livello globale rimane relativamente basso: secondo le stime della stessa piattaforma, a giugno erano solo 4,1 milioni. In totale, Bluesky conta attualmente oltre 37 milioni di utenti registrati, mentre l’obiettivo di Threads è arrivare a 500 milioni di utenti attivi su base mensile. Anche nei prossimi mesi, dunque, la sfida principale sarà tra X e Threads.

Va comunque detto che alcuni primati e peculiarità di X al momento non sono in discussione. Lo stesso Elon Musk, ad esempio, nei mesi scorsi a più riprese ha orgogliosamente evidenziato il primo posto di X tra le app – negli Stati Uniti – nella categoria News and Magazines. La sezione trending topics al momento non ha alternative valide sulle altre piattaforme social. Anche in Italia, quando parliamo di social TV in relazione alle trasmissioni più popolari o degli aggiornamenti in tempo reale su eventi appena accaduti (terremoti, casi di cronaca, morte di un personaggio famoso, ecc.), il pensiero va subito a X.

Anche Grok, nonostante alcune polemiche (come la generazione di contenuti antisemiti), si è rapidamente guadagnato un posto d’onore tra gli strumenti basati su intelligenza artificiale. L’ultima versione, Grok 4, è stata lanciata lo scorso luglio e, tra le varie opzioni d’uso, prevede anche un abbonamento mensile da 300 dollari. “Per quanto riguarda le discipline accademiche, Grok 4 è più performante di un PhD level in ogni materia, senza eccezioni” ha dichiarato Elon Musk durante una diretta streaming. “A volte può mancare di buon senso e non ha ancora inventato nuove tecnologie o scoperto nuove cose, ma è solo questione di tempo“. Non è tutto. Musk e il team di xAI al momento sono al lavoro su Baby Grok, l’AI per bambini. Le distanze tra presente e futuro si accorciano sempre di più.

Threads, nuove funzionalità per creator e utenti

Threads, come già accennato, negli ultimi mesi ha rilasciato nuove funzionalità utili per creator e utenti standard. Per quanto riguarda gli insights dei singoli post, la sezione – ad esempio – è stata perfezionata. A metriche di base come visualizzazioni dei post e performance dei link esterni, insieme al recap settimanale e a qualche consiglio per migliorare l’engagement, è stata aggiunta la possibilità di avere accesso, con pochi tap, ad ulteriori analytics. Tra questi la localizzazione geografica dei nuovi follower e informazioni demografiche come fasce d’età e genere.

Potrai inoltre mettere a confronto le performance dei tuoi post – in quanto a views ed interazioni – in intervalli di tempo che vanno da 7 a 90 giorni. C’è attesa, infine, per i nuovi strumenti di monetizzazione che l’app di Meta offrirà ai creator. Il programma bonus – con ricompense periodiche a quei creator che hanno centrato specifiche metriche – utile per far decollare la piattaforma nella fase di lancio, è terminato nei mesi scorsi.

Dopo il rollout delle ads, pensato più per i brand, si attende ora una strategia più centrata sui creator. Per il momento, Threads prosegue negli sforzi per attirare sulla piattaforma brand e volti noti, suggerendo inoltre agli utenti i profili dei creator già seguiti su X. X, invece, sta ridefinendo il ruolo di emoji e hashtag nei post sponsorizzati, ridimensionandoli. Le ads con più di una emoji, nel copy o nella creatività, avranno un quality score più basso e costeranno di più agli inserzionisti.

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