Dal 21 al 27 febbraio torna la Milano Fashion week. Il calendario della settimana prevede la presentazione della collezione donna per l’autunno inverno 2023/24.
Sono previsti più di 165 eventi:
- 54 sfilate (e 5 sfilate digitali),
- 70 presentazioni,
- 7 presentazioni speciali,
- 29 eventi e un totale di 165 appuntamenti.
Non è esclusa, al momento, la presenza in loco del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per supportare un settore che nel 2022 ha raggiunto i 98 miliardi di euro.
Agli introiti del mercato vanno poi aggiunti quelli collaterali. Secondo l’agenzia ANSA la settimana della Moda produce sul territorio, in particolare a Milano, utili che superano i 70 milioni di euro.
L’appuntamento rappresenta anche una buona occasione per ragionare sul settore e del ruolo che hanno oggi gli e le influencer che operano in questo ambito.
Fashion influencer, una figura in crisi
La sensazione, se ragioniamo su scala mondiale, è che per i le fashion influencer non sia la stagione migliore. Dopo aver rianimato, per quasi un decennio, un settore in crisi (almeno per il sentiment comune), il loro ruolo sembra essere, in questa fase storica, marginale.
I e le fashion influencer non sono, oggi, chi controlla il gioco. La saturazione del settore e la possibilità dei brand di avere un piano B, C, D in caso di mancato deal con la scelta A ha trasformato questi professionisti in billboard/spazi pubblicitari viventi. Tra di loro, con tutte le eccezioni del caso, iniziano a scarseggiare i trend setter.
Questa crisi identitaria è tanto più palese se si ragiona sulle figure che ritornano ad essere chiave per il settore. I creativi operanti in ambito musicale sono corteggiatissimi dalle case di moda.
Louis Vuitton e Pharrell Williams
È di questi giorni l’accordo tra Louis Vuitton e Pharrell Williams, cantautore, musicista e produttore discografico statunitense. Secondo la rivista musicale Billboard è uno dei produttori di maggior successo dell’era contemporanea e il più grande produttore del decennio 2000-2010.
Williams si occuperà della linea uomo. Subentra a Virgil Abloh, morto nel 2021 a soli 41 anni. Abloh è il fondatore di Off-White, brand di moda italiana che ha seguito Madame per Sanremo e che in più occasioni ha ingaggiato la top model Bianca Balti.
Pharrell Williams ha 1.1M di followers e 7M di Mi Piace su TikTok, 14M di followers e 5.2% di Engagement Rate su Instagram.
L’ex N.E.R.D. (questo il nome del gruppo con cui ha raggiunto il grande successo) non è l’unico artista musicale che racconta del cambiamento in corso.
Rihanna al Super Bowl
L’altro personaggio musicale che ha dimostrato, di recente, di essere rilevante nel settore Moda è Rihanna, protagonista dello show tra il primo e il secondo tempo del Super Bowl, la partita più importante della National Football League.
La cantante (classe 1988) è l’artista donna più ricca del mondo. Secondo i dati relativi allo scorso anno il suo patrimonio è di circa 1.7 miliardi di dollari. La ricchezza della cantante (il cui ultimo album, Anti, è del 2016) sarebbe la diretta conseguenza dell’attività che svolge come imprenditrice nel settore Beauty e Moda.
I 280 ballerini che erano in scena con lei indossavano capi ideati e prodotti da, Savage*Fenty, il brand di Moda di Rihanna.

Brand in crescita post Super Bowl
Secondo le analisi di mercato fatte all’indomani della performance i suoi brand beauty e fashion sono cresciuti, complessivamente, di 7.5 milioni di euro.
Le sneakers indossate dalla cantante (nate dalla collaborazione tra i brand Salom e Margiela) sono state ricercate 4000 volte di più del solito. Fino ad oggi le cantanti che si sono esibite su questo palco hanno preferito performare con scarpe con il tacco.
L’abito rosso indossato dalla cantante, ispirato a un capo iconico indossato da André Leon Talley, direttore artistico di Vogue America (scomparso nel 2022, a 73 anni) e grande amico della pop star, realizzato da Loewe ha generato 17 milioni di euro.
Unici, di tendenza e irripetibili
Per gli e le influencer che intendono fare ancora la differenza il 2023 è l’anno delle sfide. Per essere davvero rilevanti nel settore non devono dimostrare solo di saper vendere. A loro, le aziende in primis, si chiede di essere unici, di tendenza ma soprattutto irripetibili come quel concerto che ti ha cambiato la vita.
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