I social-media rappresentano degli strumenti adatti per la comunicazione politica e, se è vero che il rischio di cadere nelle notizie false è alto, oltre a partecipare alle manifestazioni nelle piazze e ascoltare i dibattiti televisivi, tante persone si informano attraverso post e video online.
Un politico che ha puntato molto sulla comunicazione social è senza dubbio Donald Trump che, oltre a possedere un social-network tutto suo, si è avvalso di Elon Musk, che con X è stato determinante nella campagna elettorale che lo decretato Presidente degli Stati Uniti d’America.
I politici italiani sui social
Anche in Italia esistono esponenti di partito che hanno fatto dei social-meida il proprio megafono per raccontare i propri ideali politici e sociali. Come Matteo Hallisey, segretario dei Radicali Italiani, che sui propri account pubblica contenuti in cui esorta le istituzioni a sviluppare politiche di liberalizzazione e di inclusione.
Sul fronte dell’economia porta avanti le battaglie che un tempo venivano condotte da Marco Pannella come la liberalizzazione del mercato dei taxi e la messa all’asta delle concessioni balneari. Hallisey non si limita a esprimere le proprie convinzioni ma pubblica video di incontri (spesso finiti in scontri) con tassisti o proprietari di stabilimenti balneari durante le sue dimostrazioni.
Ovviamente si possono trovare esponenti politici i qualsiasi ideologia, tra cui quella sovranista e Marco Rizzo è uno di quelli più in vista. Con la sua lista Democrazia Sovrana si è candidato in diverse tornate elettorali, tra cui la presidenza della regione Umbria ma senza essere eletto.
Sui propri account social Rizzo si scaglia spesso contro i provvedimenti che provengono da Bruxelles, come il piano per il riarmo. Da circa tre mesi fa Rizzo conduce insieme a e il podcast Un Caffè da Vanni in cui intervista personaggi famosi della politica, dello sport e dello spettacolo.
Ambiente e giustizia sociale: la sostenibilità a tutto tondo
Il futuro del Pianeta rappresenta un problema sentito dai più giovani e se nel corso di questi anni sono uscite notizie false sulla transizione ecologica, c’è ci continua a impegnarsi per cambiare l’attuale modello di sviluppo.
Come Plastic Free, associazione che si batte per contrastare l’inquinamento da plastica, che attraverso i post mostra le azioni di recupero dei rifiuti che si trovano sulle spiagge, nei boschi e lungo le strade di tutta Italia. Alcuni dei contenuti inducono alla riflessione, come il video della 20000 paperelle colorate gettate nel fiume Alzette in Lussemburgo per raccogliere fondi da devolvere in beneficenza, ma con il pericolo di disperdere microplastiche.
L’energia nucleare
Parlando di sostenibilità anche l’energia nucleare è tornata in auge e, nonostante il referendum del 2011 abbia dimostrato che la maggioranza degli italiani è contraria all’atomo, esistono account che pubblicano contenuti anche da coloro che si dichiarano ambientalisti. Energia Nucleare Sì Grazie è un comitato formato da associazioni, partiti ed esperti che ha raccolto della proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre il nucleare nel mix energetico italiano. Il comitato ha trovato adesioni da parte di Azione e Radicali Italiani e ancora oggi continua a pubblicare contenuti.
Anche il Comitato Nucleare e Ragione condivide post sull’energia da atomo ma, a differenza di Energianuclearesìgrazie, i contenuti sono di taglio educativo. Ad esempio, in occasione della Festa della Donna ha omaggiato le ricercatrici che si sono distinte per le loro scoperte nella chimica e nella fisica. Diverse le foto delle iniziative dedicate a bambini e ragazzi che frequentano le scuole elementari, medie e superiori.
Attivismo ambientale Ultima Generazione
In fatto di attivismo ambientale Ultima Generazione è una delle organizzazioni che in questi ultimi anni ha ottenuto grande risalto perché i sit-in stradali, gli imbrattamenti di opere d’arte e le manifestazioni condivise sui canali social sono state riprese dai telegiornali e dai talk-show.
Oggi Ultima Generazione ha allargato il proprio campo di interessi e lo scorso febbraio ha lanciato la campagna Il Giusto Prezzo per proteggere i raccolti agricoli, garantire i giusti prezzi del cibo e tassare gli extraprofitti delle multinazionali della grande distribuzione organizzata.
Così, nel mirino di Ultima Generazioni sono finiti Carlo Cracco (con l’occupazione del suo ristorante a Milano) i fast-food (un’attivista si è incatenata a una cassa automatica di Burger’s King a Torino) e i grandi marchi del cibo (la protesta di due attivisti che all’interno di un supermercato di Urbino hanno riempito e abbandonato un carrello di prodotti Ferrero per denunciare che i prezzi sono diventati insostenibili).
La svolta di Ultima Generazione ricorda quella di Greta Thunberg, anch’essa attiva sui canali social.
Referendum 8 e 9 giugno: i social-media rimpiazzano la tv
Il prossimo 8 e 9 giugno si terrà il referendum per l’abrogazione del Job-act e sulla cittadinanza, con cinque schede con cinque quesiti diversi:
- Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi (abrogazione);
- Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità (abrogazione parziale);
- Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi;
- Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici (Abrogazione);
- Cittadinanza italiana: dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana.
Se in tv dal primo di aprile è in vigore la par-condicio, sui canali social, grazie ai contenuti testuali e video è possibile farsi un’idea nel merito. La Cgil è il sindacato che ha promosso tutti i referendum e oltre al Segretario Maurizio Landini anche diversi delegati hanno partecipato alla campagna referendaria. Sui canali Youtube delle varie rappresentanze territoriali si possono vedere video di manifestazioni e incontri con iscritti e volti noti che prendono posizione per il sì a tutti e 5 i quesiti.
Per il quesito sulla cittadinanza i social-media sono stati determinanti proprio perché grazie agli appelli di persone di partiti e movimenti ideologicamente distanti (con post interi e storie) sono state raccolte le firme necessarie per la validazione da parte della Corte Costituzionale. Sulle principali piattaforme social si trova l’account Referendum Cittadinanza che raccoglie le dichiarazioni di chi si è schierato per il sì, varie manifestazioni con la bandiera del comitato e la petizione per chiedere alla Rai un’adeguata copertura dei referendum. Anche i contrari alla riduzione dei tempi per la cittadinanza, seppur con delle frammentazioni, hanno espresso la propria opinione, sostenendo perlopiù di non andare a votare.