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Facebook si rinnova: musica nei post e update dell’algoritmo

Nuove funzionalità per arricchire i propri contenuti, lotta allo spam e all’AI slop, e altre novità. Facebook, ancora oggi, è il terzo sito web più visitato in assoluto, dopo Google e YouTube. Anche se un po’ meno cool rispetto ad Instagram e TikTok, con i suoi 3 miliardi (e più) di utenti attivi su base mensile nel mondo, resta un punto fermo del panorama social. Ecco gli ultimi cambiamenti apportati dal team di Meta alla piattaforma.

Facebook, arriva la musica nei post di testo

Nelle scorse settimane, ad esempio, è arrivata una novità molto attesa, che darà nuovo slancio ai post di solo testo. Adesso, infatti, avrai non solo a disposizione nuovi sfondi colorati e a tema da usare, appunto, come background per i tuoi contenuti di solo testo, ma potrai inserire anche della musica in sottofondo. Potrai dunque scegliere una traccia musicale per accompagnare il tuo post dalla library della piattaforma, consentendo ai tuoi contatti Facebook di ascoltare immediatamente il brano in questione direttamente nel feed utente.

“La musica è sempre stata qualcosa che unisce le persone” scrive il team di Meta, “e fin dall’inizio Facebook ha avuto l’obiettivo di mostrare ciò che ti interessa e di connetterti con i tuoi amici. Ora, Facebook sta rendendo più facile che mai aggiungere musica ai tuoi post nel feed, offrendo più modi per esprimerti e creare contenuti divertenti e coinvolgenti da condividere con gli altri”.

L’audio di questi post funzionerà solo se hai l’audio del tuo dispositivo acceso, quindi non modificherà le tue impostazioni audio esistenti. Se l’audio nel tuo caso è attivato, inizierai a sentire i brani musicali che accompagnano i post di testo dei tuoi contatti nell’app mobile. Un altro obiettivo di Facebook è offrire consigli musicali mirati, al fine di dare maggiore visibilità a più artisti. Ciò in futuro includerà raccomandazioni musicali più pertinenti per i post, utili ad esempio per chi non se la cava bene con l’inglese o non ha un’ampia cultura musicale.

Update algoritmo Facebook contro lo spam

La lotta allo spam accomuna da anni tutte le piattaforme social più popolari. Dal “furto” di contenuti dei content creator più popolari, senza credits verso l’autore al momento della ripubblicazione fino al più recente AI slop, sono tante le criticità. Da inizio anno, ad esempio, Facebook ha rimosso più di 10 milioni di account, tra spam, finti personaggi pubblici e AI slop. Non solo. In questa direzione, infatti, va anche uno degli ultimi update dell’algoritmo.

“Per le Pagine e i profili che pubblicano solo contenuti con originalità limitata” evidenzia Meta, “è prevista una distribuzione ridotta su Facebook e il loro accesso agli strumenti di monetizzazione sarà limitato o rimosso”. Questo tipo di contenuti, infatti, viola le condizioni e le normative sulla monetizzazione per i partner di Meta. Più nello specifico, quando Meta rileva due o più reel identici su Facebook, verrà consigliato solo quello originale. Ciò significa che nei consigli il reel originale sostituirà direttamente quelli ripubblicati. Quando ciò avviene e quando il tuo contenuto originale viene consigliato potresti ricevere una notifica.

Dare il giusto valore alla creator economy

Più nello specifico, spiega Meta, “non sostituiamo i contenuti duplicati se vi sono stati apportati miglioramenti sostanziali, ad esempio un contenuto significativamente modificato per diventare un meme, una parodia, un contenuto a cui viene aggiunto un nuovo voice over o che viene remixato per esprimere un commento aggiuntivo”. Questa mossa rispecchia un cambiamento algoritmico simile avvenuto su YouTube nelle scorse settimane, che ha intensificato l’applicazione delle sue politiche sui contenuti “prodotti in massa e non originali“.

L’obiettivo è tenere il passo – per contrastarle efficacemente – con le ultime tattiche utilizzate dagli account che replicano contenuti, inclusi quelli generati dall’intelligenza artificiale. Ad esempio, su TikTok c’è stata un’ondata di video deepfake generati dall’AI che replicano esattamente i video di creator popolari, guadagnando visibilità copiando i loro contenuti ma in modo diverso. Il tema sarà di grande attualità anche nel 2026.

Se da un lato è vero che le piattaforme social mettono a disposizione di creator e utenti standard sempre più funzionalità AI based, dall’altro è ovvio che non ne è consentito un uso fraudolento: sfruttare a costo zero il lavoro di creator che invece hanno investito soldi e altre risorse nella produzione dei propri contenuti, danneggiare la reputazione di creator e personaggi pubblici, monetizzare con contenuti non originali o, nel caso dell’AI slop, di bassa qualità e generati in massa solo per riempire interi profili social.

Stop alla pubblicità elettorale in Europa su Facebook e Instagram

Passiamo ad un’altra importante funzione assolta dalle piattaforme social. Quella, cioè, di informare correttamente i cittadini in occasione di eventi rilevanti per intere comunità, come le elezioni politiche o temi sociali. Nelle scorse settimane Meta ha annunciato che da ottobre 2025 nei Paesi dell’Unione Europea non sarà più possibile acquistare – né su Facebook, né su Instagram – inserzioni a sfondo politico, elettorale e sociale. “Una decisione difficile” afferma l’azienda tech, “in risposta al nuovo regolamento UE sulla trasparenza e il targeting della pubblicità politica, che implica sfide operative rilevanti e incertezze a livello giuridico”. Meta ha comunque precisato che “le nuove misure non impediranno a cittadini o candidati UE di pubblicare contenuti organici e discutere di temi politici. Ma tali contenuti non potranno essere amplificati con inserzioni a pagamento”.

Il Regolamento 2024/900 sulla pubblicità politica è stato approvato a marzo dello scorso anno ed entrerà pienamente in vigore proprio ad ottobre 2025. Il provvedimento in questione punta a garantire maggiore trasparenza durante le campagne elettorali, proteggendo gli utenti europei dalle interferenze straniere. Più nel dettaglio, impone alle piattaforme di segnalare chiaramente le inserzioni a pagamento di natura politica e di indicarne i finanziatori. È inoltre proibita la profilazione dei dati personali relativi all’origine etnica, alla religione e all’orientamento sessuale, così come l’uso di dati relativi ai minori.

I Reel si confermano il formato più ingaggiante anche su Facebook

Se infine sei già al lavoro sui contenuti da proporre in vista delle festività natalizie, punta sui reel. Meta ha confermato nelle scorse settimane, attraverso un report con consigli mirati, che i reel sono il formato di contenuto più coinvolgente sia su Facebook che su Instagram: gli short video, infatti, ora costituiscono oltre il 60% di tutto il tempo trascorso in ciascuna app dall’utente medio.

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