Med Study Jess è una study influencer particolarmente amata sui social. Nello specifico, su Instagram, Jessica è seguita da 18100 follower. Studentessa di Medicina, è appassionata di cappuccini e studygram, per l’appunto. Sul suo profilo, dice:
“La mia quotidianità raccontata senza filtri, lontano dal giudizio di chi conosce la mia faccia. 80% di studio più serie TV.”
Chi è Jessica di @med.study.jess
Jessica frequenta il 6° anno della facoltà di medicina e chirurgia. Ha aperto questa pagina alla fine del suo 1° anno quando era alle prese con l’esame di anatomia (uno dei primi scogli per praticamente tutti gli studenti di medicina) e quando gli “studygram” ancora non erano molto presenti in Italia e non erano molto ben visti.
Ha deciso di voler intraprendere questa facoltà intorno al suo 4° anno di liceo con un’idea di lavoro che poi, nel tempo, ha totalmente cambiato. Era orientata sulla psichiatria mentre adesso è orientata sulla chirurgia.
Il primo anno dopo la maturità non ha passato il test di medicina e non perdendosi d’animo ha frequentato un anno di scienze biologiche ripreparandosi al concorso per l’anno successivo. Ed eccola qui!
L’abbiamo intervistata ed ecco cosa ci ha raccontato.
Jessica quando hai iniziato a pubblicare contenuti su come organizzare al meglio il proprio studio ti aspettavi questo riscontro?
In realtà no, ho iniziato proprio perché convinta che non sarei stata compresa in pieno, soprattutto sul mio profilo personale e quindi mi sono creata uno spazio “tutto mio” dove poter esprimere il mio lato da studentessa (che inesorabilmente occupa la quasi totalità della mia vita al momento).
Una scelta un po’ inusuale quella di non rivelare il tuo volto e la tua identità, come mai? Puoi dirci qualcosa in più su di te?
All’inizio ho scelto di non rivelare chi sono perché era proprio la motivazione per la quale avevo aperto la pagina: avevo ricevuto delle critiche da vecchi compagni del liceo, in particolare avevano fatto delle battute su quanto fosse noioso il fatto che io pubblicassi sul mio profilo solo storie con i libri come se fossi ‘l’unica al mondo che studia’.
Fu quello che mi spinse a pensare: “ma si, ora mi apro una pagina tutta mia dove posso scrivere e pubblicare tutto ciò che voglio sul mio percorso universitario senza sembrare “fissata” o “noiosa”!
Dal nome della mia pagina si intuiscono già due cose di me: mi chiamo Jessica e studio medicina.
All’inizio ho improntato la pagina soprattutto su questo aspetto, senza rendermene conto con il tempo ho iniziato ad aggiungere cose più personali, sensazioni, stati d’animo, ho iniziato a mostrare altro oltre alla mia scrivania con libri (sia nelle foto che nei testi).
Ho raccontato la mia delusione d’amore di 4 anni fa trovando inaspettatamente tantissime persone che virtualmente mi sono state vicine parlandomi delle loro situazioni.
Ho parlato dei miei attacchi di panico e di come io abbia imparato finalmente ad accettarli. Ho provato a condividere le piccole cose belle che mi accadono, sia nella vita che nel mio percorso universitario.
Non seguo una “guida” precisa, condivido ciò che sento, ciò che magari mi sarebbe stato utile leggere nel passato. La cosa più bella della mia pagina è poter condividere la gioia che mi danno alcune cose del mio percorso universitario senza sembrare una “fanatica” e senza dovermi focalizzare su ciò che gli altri possano pensare e questo è garantito anche dal mio anonimato; mi fa riflettere su come 18mila persone seguano davvero ciò che condivido, a prescindere dalla mia persona.
Non c’è un filtro, io penso davvero ciò che scrivo, sono esattamente ciò che condivido con la sola differenza che ho scelto di non rivelare la mia identità e dove studio.
Uno dei video che ha ottenuto più visualizzazioni (+130mila views) è un tutorial su come fare gli schemi, perché secondo te è stato il più apprezzato?
Credo che ci siano state maggiori visualizzazioni su quel video per tanti fattori: alcuni riguardano il format, tanti piccoli frame in sequenza con scritte che spiegano e accompagnano l’utente; penso inoltre che sia anche per il contenuto, io stessa ho modificato il mio metodo di studio negli anni e ho modificato anche il mio modo di fare schemi traendo magari ispirazione da modelli che trovavo in rete, ad esempio con l’handlettering dei titoli.
Quali sono le richieste più frequenti dei tuoi follower?
La richiesta più frequente, a prescindere dall’indirizzo di studi e dall’età, sia un consiglio su come superare l’ansia per gli esami e l’inadeguatezza che si vive in un un’università italiana che forse è troppo spesso improntata su molteplici nozioni teoriche e sui risultati senza fare granché per rendere la vita dello studente “più facile” o organizzarsi in base ai suoi bisogni!
Nei tuoi contenuti c’è una grande tendenza aesthetic, un trend che era partito da Tumblr. Come e perché lo utilizzi?
I miei post riflettono ciò che mi circonda, con il tempo ho cercato di decorare quanto più possibile la mia stanza da fuorisede per renderla accogliente e creare un’atmosfera che mi ricordi la “comfort zone”.
Probabilmente utilizzo lo stile aesthetic in parte in maniera inconsapevole e in parte perché riflette il mio ambiente.
Cosa ti chiedono maggiormente le aziende che vogliono collaborare con te?
Le aziende con cui ho collaborato improntano molto il rapporto sul “gifted” e cioè sull’ inviarmi i loro prodotti in modo che io possa provarli.
Io tendo ad accettare collaborazioni di soli brand in cui “credo” e di prodotti che utilizzo io in primis, di conseguenza ne faccio volentieri una recensione perché so che potrebbe essere utile ad altri e anche se non sono obbligata mi sembra un bel gesto per ringraziare la fiducia che l’azienda ha avuto nel contattarmi!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro anche da creator?
Spero in futuro di continuare a condividere la mia vita nei limiti della mia professione.
Il mio motto è principalmente condividere quello che la me “del passato” aveva bisogno di leggere e spesso questo si tramuta anche in molti confronti virtuali costruttivi. Credo che i social abbiamo tantissime possibilità e utilizzi positivi.