Discover

Dalla frenesia della carriera a tutti i costi alla tranquillità casalinga: il fenomeno social delle soft girls

Sui social media si può assistere ai momenti della vita privata delle persone che, attraverso i loro comportamenti, contribuiscono alla definizione dei costumi del nostro tempo. Negli ultimi anni stanno spopolando le soft girls (ragazze leggere). Cioè quelle donne che privilegiano la vita lenta rispetto ai ritmi frenetici tipici del fare carriera. Si tratta di un fenomeno che ha trovato la propria consacrazione grazie anche ai canali social. Con il proliferare di donne che raccontano la propria vita all’interno delle mura domestiche.  

Il caso della Svezia e delle soft girls

Il paese che ha registrato maggiori consensi del modello di soft-girl è la Svezia. Tanto che oltre alle persone di età giovane e adulta anche le ragazze di età scolare vedono di buon occhio un futuro da donna in casa.  Secondo un recente sondaggio, il 14% delle ragazze si identifica come ragazze soft rispetto a solo il 3% che si identifica come femminista.

Ciò dimostra un chiaro impatto dei social media sui valori dei bambini. I contenuti facilmente digeribili e visivamente accattivanti tendono a ottenere una maggiore diffusione rispetto alle identità politicamente cariche o basate su valori. Allo stesso tempo, il concetto di femminista può essere più difficile da comprendere per un bambino rispetto a quello di “ragazza tenera”.  Viste le adesioni la parola è entrata ufficialmente nel vocabolario svedese, anche se lo schema di comportamento della soft girl si è allargato anche in altri paesi.

A cominciare dagli Stati Uniti d’America. Qui su TikTok e Instagram si può vedere la vita di una trad wife (traditional wife, in italiano moglie tradizionale), cioè di una donna sposata che decide di seguire una quotidianità che comprende la cura della casa e della famiglia contro lo stress che deriva dal perseguimento di obiettivi come l’affermazione sul posto di lavoro o la volontà scalare le posizioni all’interno di una società. Rispetto a una soft girl svedese, fra le trad wife si possono trovare differenze:

  • sia per personalità (c’è chi è sposata con uomini ricchi e chi è sposata con lavoratori di reddito medio)
  • che per professione (chi fa solo la casalinga e chi magari gestisce un’attività da remoto e quindi impiega il suo tempo in casa).  

Vilma Larsoon: una ragazza che ha scelto la vita da soft girl

Ma chi sono e come si comportano le soft girl sui social-media? Una delle più famose è Vilma Larsson, donna svedese di 25 anni che conta più di 11mila follower su TikTok. Nei suoi video racconta ciò che fa durante le sue giornate. Come quando dà da mangiare ai suoi gatti, quando esce il con il suo fidanzato o quando la mattina esegue la skincare per la cura del viso. Ad esempio spalmandosi delle creme o preparando delle maschere di bellezza. Nei suoi contenuti su TikTok la ragazza è solita inserire l’hashtag #stayathomegirlfriend (in italiano fidanzata che rimane a casa) e si possono vedere anche momenti legati alla occasioni speciali come San Valentino e di viaggi.

La ragazza vive insieme al suo compagno che lavora in smart-working nel settore della finanza e grazie alla sua flessibilità professionale la coppia si divide tra la Svezia e Cipro, dove i due attualmente si trovano e passano il periodo che va tra l’inverno e la primavera. Oltre a TikTok Vilma Larsson condivide video anche su YouTube (dove ha tenuto un podcast), mentre su Instagram mette perlopiù foto personali. Ha dichiarato che il suo compagno le passa una sorta di paghetta mensile. Seppur venga etichettata come soft girl non si può dire che le sue opere parlino solo della sua sfera privata. Parla anche di valori come il rispetto per gli animali, l’importanza di trovare la persona giusta e del benessere psicofisico che si può ottenere con lo sport. Nonostante abbia dichiarato di non percepire compensi per le sue attività digitali, Vilma Larsoon rappresenta una figura di ispirazione per tante donne.

Soft girls: un tema che divide le coscienze

Il fatto che il fenomeno delle soft-girl si sia sviluppato in Svezia non è un dato di poco conto. Perché è stato un paese pioniere per la parità di genere. Già nel 1919 è stato uno dei primi paesi in Europa a consentire il voto alle donne. E nei decenni del Novecento tanti sindacati e tanti movimenti si sono mossi per l’introduzione dell’assicurazione per il congedo parentale, l’ampliamento dell’assistenza pubblica all’infanzia e le politiche attive del mercato del lavoro. Ad oggi, sebbene il divario di reddito tra uomini e donne si sia fermato al 10% (contro una media Ue del 12,7%), le donne hanno maggiori probabilità di andare in malattia per stress.  

Parlare di donne che rinunciano alla carriere quando da poco si è celebrata la festa della donna può sembrare un ossimoro. Ma se analizziamo la questione è possibile accorgersi che non si tratta di una contraddizione. Infatti, non è la prima volta che sui mezzi di comunicazione di massa si sente parlare di donne che preferiscono la vita da casalinga. In diversi programmi televisivi vengono mostrate le abitazione dei personaggi famosi e talvolta si possono vedere mogli o compagni di vip che hanno lasciato la loro occupazione precedente per la famiglia.

ragazze con i capelli bagnati sedute su un divano e si divertono

I dibattiti in Svezia

In Svezia la diffusione di un modello che esalta la donna che sceglie di non lavorare ha scatenato dibattiti sia a favore che contro. L’ex leader del partito “Feministisk initiativ” (in italiano Iniziativa Femminista), Gudrun Schyman , si è espressa con parole critiche sull’avanzata delle soft girls. Ritiene che sia come tornare indietro di 50 anni e ci sia bisogno di una nova educazione femminista.

Seppur critica ma più moderata è la risposta dell’economista svedese Shoka Åhrman, che ha detto che occorre capire le cause che spingono le donne a lasciare il lavoro. Sulla stella linea Geeta Sidhu-Robb, fondatrice di W Corpotarion, che ha dichiarato che servono aiuti psicologici per le donne che si sentono oppresse dai ritmi frenetici che la società di oggi impone. Appoggio invece da parte della portavoce giovanile del Partito Democrativo Svedese, Denice Westerberg.

Dunque la diffusione di contenuti di soft girls oltre a aver generato momenti di intrattenimento sui social media ha aperto le coscienze verso un tema tutt’altro che superato, cioè quello della condizione socio-economica delle donne.

Ultimi articoli

Marco Critelli: ‘Non lo sapevi? E mo ‘o sai!’ Il creator che svela i segreti degli oggetti di tutti i giorni

Intervista esclusiva a Marco Critelli: dietro il sorriso e i lifehack, c'è un mondo da scoprire.

Cocktail e bevande, ecco i migliori bartender da seguire sui social-media

Per chi ama la mixology un cocktail non rappresenta solo una mera consumazione ma evoca sapori, tradizioni e il piacere di provare un’esperienza diversa....

Alice Donato, la tua amica bolognese

Una creator che gira dei vlog della sua vita quotidiana a Bologna. Ecco perché seguire Alice Donato

La previdenza degli influencer finalmente è realtà: ecco cosa dice la circolare dell’INPS

Le distinzioni tra influencer e creator, attività occasionale ed abituale, libera professione e attività d’impresa: ecco cosa devi sapere.

Disegnetti Depressetti tra arte, stile e colori

Vedi una grafica e sai già che quella grafica è di Disegnetti Depressetti!