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Visual Storytelling: che cos’è, come funziona ed i vantaggi per il marketing

Sei un appassionato di marketing? Probabilmente, allora, avrai sentito parlare di visual storytelling. Strumento e tecnica allo stesso tempo, è uno dei pilastri della comunicazione contemporanea, grazie soprattutto agli sviluppi in campo tecnologico degli ultimi anni. Scopriamo più da vicino di cosa si tratta.

Visual Storytelling cos’è

Il visual storytelling è l’arte di raccontare una storia attraverso le immagini, sfruttando il potere evocativo e persuasivo delle forme, dei colori, dei simboli e delle emozioni. Si tratta di una strategia di comunicazione molto efficace, soprattutto nell’era digitale, in cui l’attenzione degli utenti è sempre più scarsa, sfuggente e selettiva. Il visual storytelling si basa sul principio che un’immagine d’effetto vale più di mille parole e che le storie sono il modo più naturale e coinvolgente per trasmettere un messaggio, anche pubblicitario. Le storie, infatti, attivano diverse aree del cervello, stimolano la memoria, la creatività, l’empatia e creano un legame emotivo tra il narratore e il pubblico.

Il visual storytelling, più nello specifico, prende forma attraverso l’uso dei media visivi come video, fotografie, illustrazioni, infografiche e animazioni. Il cervello umano, infatti, può elaborare un’immagine con una velocità davvero sorprendente. Secondo una ricerca condotta al MIT (Massachusetts Institute of Technology), l’elaborazione delle immagini può avvenire in appena 13 millisecondi, un tempo inferiore a quello necessario per sbattere le palpebre. Quando il tuo pubblico di riferimento vede una storia rappresentata visivamente, può elaborarla e interagire con essa molto più velocemente di quanto farebbe leggendo le parole scritte su una pagina.

Un fotografo scatta una foto al finestrino di una macchina

Visual Storytelling come funziona?

Il visual storytelling può essere applicato a diversi ambiti, ma in questo articolo ci concentreremo su come utilizzarlo per il marketing. Il marketing, infatti, ha come obiettivo principale quello di attirare l’attenzione dei potenziali clienti, comunicare il valore di un prodotto o di un servizio e convincere ad acquistarlo. Per fare questo, è necessario creare una narrazione che sia in grado di: catturare l’interesse del target; trasmettere i benefici della soluzione proposta; differenziarsi dalla concorrenza; generare fiducia e creare fidelizzazione.

Il visual storytelling può essere uno strumento molto potente per raggiungere questi obiettivi. Ciò perché permette di: attirare l’attenzione visiva degli utenti, che sono sempre più esposti a stimoli informativi di ogni genere, in ogni momento della giornata; semplificare e sintetizzare il messaggio, rendendolo più chiaro e comprensibile; aumentare il coinvolgimento emotivo degli utenti, in modo da farli sentire più vicini al brand e alla sua storia; favorire la condivisione dei contenuti di visual storytelling sui social media, in modo da amplificare la visibilità e la reputazione del brand.

Tecniche di Visual Storytelling

Per creare una buona storia visiva, è necessario seguire alcuni principi fondamentali. Ecco i principali:

  • Definire l’obiettivo della storia, ovvero cosa si vuole comunicare e a chi;
  • Scegliere il formato più adatto tra foto, video, infografiche, illustrazioni, tabelle, GIF, meme, effetti di realtà aumentata, ecc.
  • Definire un arco narrativo, ovvero una struttura che comprenda un inizio, uno sviluppo e una conclusione;
  • Usare elementi visivi coerenti con il tono e lo stile del brand;
  • Scegliere elementi visivi originali e creativi, che colpiscano la fantasia degli utenti senza sembrare la brutta copia di qualcun altro;
  • Il visual storytelling dovrà essere rilevante e significativo, in grado di trasmettere il messaggio desiderato.

Nella scelta degli strumenti, un marchio più serio e tradizionale potrebbe attenersi all’uso di video, grafici, diagrammi e immagini, mentre un’azienda con un target più giovane potrebbe condividere GIF e meme per informare ed intrattenere il suo pubblico, coinvolgendolo via social attraverso mi piace, commenti e condivisioni. Altrettanto importante, poi, è ottimizzare il contenuto scelto in base ai dispositivi e alle piattaforme su cui verrà mostrato – volantini, pc fisso o portatile, sito web, tv, social media, smartphone, ecc. – individuando il giusto equilibrio tra contenuto visivo e contenuto testuale. Ricorda, infine, che con l’avvento dei social media la call to action è diventata più che mai importante. Non dimenticare di scegliere la più pertinente ed efficace (visita il nostro sito web, chiedi un preventivo, ordina il tuo prodotto oggi stesso, ecc.).

Una persona che sta effettuando le riprese guarda il risultato in camera

Esempi di Visual Storytelling

Se sei alla ricerca di ispirazione per capire come è fatta una buona campagna di visual storytelling, ecco qualche interessante case history. Gli esempi nel marketing sono numerosi e spaziano da campagne pubblicitarie “classiche” a contenuti studiati per i social media. Alcuni dei casi più celebri degli ultimi decenni sono:

  • 1) Le campagne “Just do it” di Nike, con immagini di atleti famosi o sconosciuti per ispirare le persone a superare i propri limiti;
  • 2) “Think different” di Apple, che usa immagini di personalità iconiche per associare il brand ai valori di innovazione e creatività;
  • 3) “Dumb ways to die” di Metro Trains Melbourne: un video animato con personaggi simpatici e una canzone orecchiabile per sensibilizzare sulle norme di sicurezza ferroviaria;
  • 4) La campagna “Real beauty” di Dove, che ha come elemento centrale foto di donne comuni per promuovere autostima, autenticità, inclusione e diversità;
  • 5) “The dress” di Zalando: una foto virale di un vestito ambiguo per generare curiosità e traffico sulla nota piattaforma e-commerce.

Visual Storytelling fotografico

La fotografia può essere strategica in ottica di visual storytelling. È possibile farlo attraverso foto d’autore, quindi realizzate da un professionista. In alternativa si può puntare sul coinvolgimento diretto della propria community, quindi attraverso scatti easy, veloci e fai-da-te, anche se tecnicamente imperfetti. La fotografia più lenta, quella che richiede tempo, tecnica e cura per realizzare scatti ineccepibili accompagna l’azienda nei contenuti di tipo istituzionale, nei lanci ufficiali di prodotto, negli eventi più esclusivi.

Basti pensare alle fotografie di interni, agli still-life più ricercati, fotografie di food per una rivista o di altri prodotti per un catalogo. La progettazione dello scatto e la lunga post-produzione appartengono dunque al campo di lavoro di un fotografo professionista. Gli scatti veloci e self service, da realizzare attraverso un buon utilizzo dello smartphone, rappresentano invece l’essenza di molti progetti di digital marketing. Entrambe queste modalità hanno in comune la definizione di un contesto, di una storia e di una timeline, per condurre il pubblico di riferimento da A a B. La suddivisione della storia in frame, poi, guiderà l’attenzione nella direzione desiderata.

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