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Social vs reality: ma sono davvero così diversi? L’intervista a Sara Muzi

Con oltre 400mila follower su Instagram, Sara Muzi è un’influencer che è partita da lontano, ovvero dal mondo dei blog. Ed è arrivata fino ai reality tv. Le abbiamo chiesto come usa i suoi social, in che cosa differiscono i social dai reality e tanto altro. Ecco l’intervista.

Influencer e personaggio televisivo, Sara per te l’esplosione sui social è stata una conseguenza delle tue esperienze televisive oppure no? Da dove prende il lancio la tua carriera?

Ciao a tutti, e grazie per darmi voce oggi. Ho costruito il mio seguito negli anni a partire dal 2013, anno in cui, complice la mia attività di articolista per una delle riviste di QN, sono rimasta ammaliata dal mondo dei blog e della comunicazione digitale ed ho deciso di aprirne uno che raccontasse delle mie più grandi passioni del momento, i viaggi e gli accessori. In quell’anno ho cominciato a circolare per uffici stampa ed eventi di fashion e lifestyle, a farmi conoscere e frequentare sempre più gli Stati Uniti ed altre mete extra europee di grande respiro internazionale dove è stimolante fare network e lasciarsi andare alle contaminazioni di stile. In tv ho sempre bazzicato ma non ho mai avuto un ruolo da protagonista fino alla mia partecipazione al reality “Il contadino cerca moglie”. Dunque i miei follower, per lo più italiani, statunitensi e asiatici (poiché ho vissuto un anno a Dubai) sono il risultato di una fidelizzazione cristalizzata negli anni e non la conseguenza di partecipazioni televisive. Non nego, tuttavia, che spero di ritagliarmi uno spazio in tv tale da avere un boom di crescita di seguaci.

“Riccanza” e “Il contadino cerca moglie”, da quale dei due reality hai ricevuto una maggiore spinta di notorietà sui social?

“Il Contadino cerca moglie” non mi ha fatto crescere molto in termini di numeri ma sicuramente di gradimento. Quelle telecamere mi hanno permesso mostrarmi a tutt’Italia per come veramente sono, ironica e tenace ma anche drammatica e sensibile. Ho potuto allora vincere un pregiudizio basato sull’apparenza, che mi ha sempre un po’ sminuito, e avvicinarmi alla gente. La gente vuole vedere la gente nei reality, e mi hanno visto. Non smetto ancora oggi, a distanza di quasi un anno, di ricevere messaggi di vicinanza e gradimento da donne e uomini che hanno empatizzato con me. Questi spettatori, oggi followers, si sono aperti raccontandomi talune loro esperienze personali di giudizi legati all’apparenza, nei più diversi ambiti, che hanno lasciato ferite molto profonde nelle loro vite. Questa interazione social che da vita ad una connessione emotiva, che non è virtuale ma reale, tra me e il mio seguito, è stupenda e si è accentuata molto grazie alla mia presenza in televisione. 

Il reality televisivo è un format si basa appunto sulla richiesta di realtà inserita in un contesto costruito ad hoc. Tu che padroneggi entrambe le realtà, ritieni che il social assomigli un po’ a un reality oppure che sia un mezzo completamente diverso?

Si somigliano per l’immediatezza tra la creazione del contenuto e la fruizione da parte di chi lo riceve, il pubblico, perché basta accedere al social, così come accendere la tv ed è subito tutto li pronto ad essere visto e commentato. Di più, sia social che tv propongono 3 elementi di spunto per interrogarsi su se stessi ed i propri rapporti sociali:
▪︎ l’indifferenza allo sguardo delle foto/videocamere (inibizione davanti a un grandissimo pubblico);
▪︎ di contro, se e come le convenzioni sociali possono influenzare il comportamento umano;
▪︎ la perdita dell’autocontrollo quando l’emotività  prende il sopravvento sul raziocinio.
Tuttavia c’è una grande differenza che mi fa propendere di più per la tv: i social permettono di fingere. Ci sono influencer che hanno costruito un business e una carriera su un personaggio che non corrisponde affatto al loro io. Nei reality se fingi, alla lunga, si vede perché non puoi mostrare al pubblico solo ciò che ti fa comodo. Gli spettatori non sono stupidi e l’incoerenza prima o poi fa tana!

Come utilizzi i tuoi canali social e qual è il tuo rapporto con i follower? Quali sono i contenuti che i tuoi follower amano di più?

Ultimamente sono confusa sullo stile editoriale che voglio dare al mio profilo. Certi giorni vorrei fare solo moda, altri solo travel, altri solo glamour. Ho ben chiaro che una miscellanea non funziona ma, essendo una figura trasversale tra social e tv, faccio fatica in questo periodo a capire dove mi voglio indirizzare. Infatti, mi limito a postare contenuti che rispecchiano gli accadimenti della mia vita, dalla domenica in famiglia, alle sfilate milanesi passando per cosa indosso o cosa mangio. Ho notato che i contenuti che attirano di più sono quelli legati al travel e le partecipazioni tv. Con i followers cerco di interagire il più possibile compatibilmente ai miei impegni e alle richieste che mi vengono fatte. Se mi domandano foto dei piedi, o appuntamenti non di lavoro non rispondo perché le considero perdite di tempo rispetto al mio obiettivo nell’uso dei social.

Cosa ti chiedono solitamente i brand che si rivolgono a te?

Posso essere schietta?! Chiedono pubblicità e visibilità a gratis. Purtroppo i marchi dividno sempre tra influencer di serie A da pagare, che sono un po’ i soliti nomi che circolano, quasi imposti dalle agenzie digital e di comunicazione; e influencer di serie B, che siccome non sono rappresentati da certe agenzie, non paiono degni di accedere a certe collaborazioni, ricevere inviti a certi eventi e pagamenti. 
Difatti ultimamente lavoro più con gli hotel, i ristoranti e le esperienze. Nel turismo non c’è questa visione italiana bigotto/elitaria propria della moda e del makeup.

Dopo il successo delle scorse stagioni riparte “Emigratis” e tu sei tra i protagonisti del programma, in che ruolo ti vedremo?   

Diciamo che do colore e metto il buon umore! Di più non vi dico perché vi aspetto direttamente stasera in prima visione su canale 5 con la prima puntata della nuova stagione!

Photo credits: Massimo Pristia e Riccardo Ponzo

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