Ci sarà un prima e un dopo Chiara Ferragni a Sanremo perché l’influencer italiana più importante ha saputo creare uno storytelling inedito, fino ad oggi non realizzato.
Per capire perché l’imprenditrice digitale ha fatto la storia e innescato un cambio che inevitabilmente dopo di lei verrà adottato da chi intende fare la differenza sul palco più importante del nostro paese, dobbiamo ricostruire quello che fatto. Procediamo con ordine.

Loredana Berté, la prima rivoluzionaria
La nostra analisi parte del 1986 con il Sanremo condotto da Loretta Goggi. Sul palco, quell’anno, arriva Loredana Bertè con il brano “Re”. La canzone, con tutti i se e i ma del caso, scompare davanti il look scelto dalla cantante per la kermesse.
Berté arriva sul palco con un pancione per sensibilizzare il pubblico sulla percezione della gravidanza. Per la cantante è importante che questo momento della vita di una donna non sia riconducibile al concetto di malattia.
L’iconico pancione fa parte di un progetto più ampio che vede Berté interpretare ogni sera una donna diversa sul palco.
All’epoca c’era un solo canale: la tv.
Achille Lauro, i suoi look e i canali social
Al progetto della cantante si rifanno, nel 2020, Achille Lauro e il suo stylist Nick Cerioni quando portano sul palco, attraverso look che hanno fatto la storia (tra questi c’è l’ormai leggendaria tutina color carne della prima sera), figure che se ne sono fregate delle opinioni altrui e hanno fatto rivoluzione nel proprio campo.
Il primo personaggio citato è San Francesco, patrono d’Italia che abbandona la ricchezza di famiglia per vivere in povertà.
All’epoca ci sono più canali e subito dopo l’esibizione sul palco il cantante carica sul proprio profilo Instagram le foto dei look accompagnate dalle storie dei personaggi e le motivazioni che lo hanno indirizzato verso di loro. È in quell’occasione che l’account IG supera il milione di followers (oggi, 3 anni dopo, è a 1.6M)
Chiara Ferragni e la strategia multicanale
Chiara Ferragni, nel 2023, fa qualcosa di più e veicola il proprio messaggio aggiungendo altri canali. Alla tv e ai social si aggiunge la cara e vecchia carta stampata.
Tv
Tramite la tv, su Rai1 (il canale più popolare e largo del panorama italiano), veicola la sua parte più umana, l’emozione nel vivere un’esperienza così importante e il messaggio all’ex che – stando al suo racconto – voleva fregarla. Una situazione che se spogliata dal suo glamour è riconducibile ai talk pomeridiani della tv pubblica e privata.
Social e dati
Tramite i social, in particolare su Instagram, veicola messaggi sui propri valori che diventano virali dentro e fuori la sua community. La gallery dedicata al primo abito realizzato da Dior in cui indossa la stola su cui c’è scritto “Pensati Libera” nelle 12 ore successive alla sua pubblicazione ha superato il 1.2M di like, 3 volte tanto quelli di altri post realizzati su Sanremo.
Grazie ai dati forniti dal tool di Talkwalk scopriamo che l’engagement rate del profilo di Chiara Ferragni, prima e dopo il suo debutto a Sanremo, è cresciuto del 330% rispetto alla media dei giorni e mesi precedenti. Crescita analoga anche sui like. Dati importanti ma inferiori se comparati a quelli sui commenti ai post, con i look della serata, che hanno ottenuto il 540% in più rispetto ad altri contenuti pubblicati sull’account.
Al primo canale, la tv (presidiato da Bertè e Lauro), e al secondo Instagram (presidiato da Lauro), l’imprenditrice ne ha aggiunto un terzo.
Copertina di Vanity Fair
L’influencer insieme alle donne dell’associazione D.i.Re – Donne in rete contro la violenza (a cui ha devoluto il cachet della sua partecipazione a Sanremo) è la protagonista della copertina di Vanity Fair in uscita in concomitanza con l’inizio del festival.
“Con Sanremo – ha dichiarato Gianni Morandi (spalla scelta da Amadeus per il Festival) parlando di Chiara Ferragni – avrete modo di conoscere la ragazza che vedete dentro un telefonino”.
L’importanza della multicanalità
Dopo il suo debutto a Sanremo si è notata anche l’imprenditrice digitale contemporanea che è e che conosce il mercato e sa che un messaggio, per quanto forte, sia oggi non può viaggiare su un unico canale.
Non è il social a fare l’influencer ma come l’influencer decide di presidiare (e in taluni casi) prendersi un determinato spazio.
Foto immagine di copertina © Credito: Nick Zonna / Ipa-Agency.Net / Fotogramma