Ormai i social media si sono imposti in ogni settore di vendita e ciò vale anche per i viaggi. Tanto che su Facebook, Instagram e Tik Tok si possono trovare account che suggeriscono destinazioni e eventi in giro per il mondo. Se è vero che non sempre le informazioni che danno sono complete, gli influencer risultano determinanti nella scelta di una meta rispetto a un’altra.
Secondo il rapporto The Creator Effect: Harnessing the Power of Collaboration in Travel di Phocuswright, il 67% dei follower ritiene che i creators siano utili per i consigli di viaggio. Si classificano al terzo posto dietro gli account dei tour operator (70%) e dei consigli di amici e familiari (72%). Chi ha acquistato un titolo di viaggio o un pacchetto ha dichiarato anche che i contenuti a pagamento, che si tratti di collaborazioni con influencer o pubblicità più tradizionali, hanno avuto un ruolo di primo piano nelle loro decisioni di viaggio. Poi il 43% degli acquirenti ha ricordato una partnership o collaborazione con influencer o content-creator che ha influenzato le loro scelte di viaggio.
Cosa si ricerca sui social media
Ma che cosa cercano i viaggiatori sui social-media? La maggior parte di essi si informa:
- sul patrimonio enogastronomico di una meta (45%),
- sulle condizioni meteo,
- sui mezzi di trasporto,
- sulla sicurezza
- sul costo della vita.
Dunque, chi lavora nel turismo può trarre beneficio dai social-media e in questo senso Piero Armenti, rappresenta un caso di affermazione. Con il suo tour-operator Il mio viaggio a New York è diventato un’autorità della Grande Mela e lavora trasversalmente su Facebook, Instagram e YouTube con contenuti informativi e curiosi.
Ma anche i parchi divertimenti attirano turisti di tutte le tipologie (famiglie, coppie, gruppi di amici) e grazie al lavoro degli storyteller le società proprietarie delle strutture possono allargare la propria platea. Per pubblicizzare uno dei propri hotel Disneyland Paris ha invitato Matilde Silvestri e Cristina Puleo (questa volta senza Andrea Rozeto) per esporre l’offerta del Disneyland Newport Bay Club ispirato a una nave.
Le due content-creator hanno realizzato un video visibile sui loro account Instagram in cui descrivono la struttura spiegando la posizione, mostrando le camere e indicando i prezzi. Il tono del messaggio è allegro e accattivante e la durata del video è breve. Le partnership tra creators si ricordano con più facilità perché rispetto a un post dello stesso autore o post che parlano dello stesso argomento, la presenza di più persone fa sì che un contenuto attiri più visualizzazioni.
Sia Matilde Silvestri che Cristina Puleo e Andrea Rozeto condividono video in cui mostrano singole località o tour tematici delle esperienze che si possono fare.
Il successo delle catene alberghiere
Quando si pensa a un viaggio la sistemazione è senza dubbio la prima preoccupazione. E in Italia si trovano diverse catene alberghiere com per esempio Novotel. Con le sue strutture dislocate da Nord a Sud del nostro Paese ospita turisti e persone che si spostano per lavoro. Sul proprio account Novotel racchiude tutte le destinazioni, mentre Ibis oltre al proprio account generico ha anche dei singoli canali degli hotel sparsi sul territorio italiano.
La catena alberghiera ha adottato una strategia di glocal-marketing, cioè adegua la propria offerta sulle specificità locali. Seppur lo stile sia standardizzato Ibis non si limita a dare informazioni ma intrattiene il proprio pubblico. Ad esempio, sugli hotel si possono trovare post in comune sullo sciroppo d’acero, sulla giornata mondiale del violino e sulla colazione d’inverno ma confrontandoli ci si accorge di alcune differenze. Ad esempio sui canali social di Ibis Firenze Nord e Ibis Milanco Centro i contenuti diversi riguardano gli eventi (il 12 dicembre presso l’hotel di Firenze si è tenuto un aperitivo con il vin bruel che ha sconto per gli iscritti al programma ALL LIVE LIMITLESS, mentre lo scorso 13 dicembre il coro gospel Bianchi per scelta ha fatto un concerto all’hotel di Milano centro).
Anche Four Season ha adottato una strategia che tiene in considerazione le variabili territoriali di una struttura. In Italia si trovano tre hotel del gruppo: uno a Milano, uno a Firenze e uno a Taormina. Sugli account delle tre strutture si possono vedere contenuti che pur nello stesso messaggio sono diversi. L’unico contenuto comune è quello effettuato dall’influencer Grece Ghanem, che per l’occasione ha realizzato un video in cui si vedono le stanze e i corridoi del Four Season di Firenze del Four Season di Milano.
Da Pesaro a Bormio: quando la bellezza viaggia sui social media
Oltre alle strutture ricettive tante città hanno assoldato personaggi noti per promuovere le proprie bellezze. Come Pesaro, che dopo aver vinto il titolo di Capitale italiana della cultura ha lanciato il blog tour “Alla scoperta della Capitale italiana della cultura verso #Pesaro2024”. Questo progetto ha coinvolto 11 autori (influencer e content-creator) che hanno raccontato sui propri canali le attrazioni della città. La svolta social di Pesaro ha abbracciato anche i musei che per fidelizzare gli utenti e attrarre un pubblico più ampio hanno migliorato la propria presenza online. Hanno innovato i loro servizi, con un aumento della presenza sui principali social media (81,8%), tour virtuali (18,2%) e visite guidate online messe a disposizione sul proprio sito web (27,3%). Nelle ultime settimane l’account ufficiale della città ha condiviso video e immagini di eventi culinari e culturali.