L’estate è il vero periodo dell’anno dedicato ai bilanci professionali. A inizio giugno, in concomitanza con la fine dell’anno scolastico, si prova a capire cosa ha davvero funzionato nei mesi precedenti. Da anni, ormai, a inizio giugno si registra la necessità di lavorare su idee nuove per davvero e la necessità di un cambio generazionale vero. Tv, Radio ed Editoria tendono, con tutti i se e i ma del caso, a voler raccontare i giovani di oggi senza però far toccare veramente palla ai diretti interessati.
Fa eccezione l’ambito social. La crescita esponenziale di TikTok, usato sempre più da adulti, ha dato modo a nuovi giovani talenti di affermarsi. Tra di loro c’è Mattia Stanga, il tiktoker del momento, seguito da One Shot Agency l’agenzia che vede tra i suoi fondatori Benedetta Balestri che a Influenxer spiega il lavoro invisibile che c’è dietro l’emancipazione di un talent.
Nel vostro roster talent compare Mattia Stanga, il tiktoker del momento. Che lavoro avete fatto e state facendo con lui?
Quando capita tra le mani un talento come Mattia Stanga bisogna lavorare tanto e bene. È un lavoro in sottrazione, Mattia ora è il creator più richiesto d’Italia e bisogna calibrare bene i sì e i no.
Attività come quelle di Eurovision, dove Mattia è stato host del backstage, oppure l’anteprima del documentario di Laura Pausini su Prime Video, sono esempi di lavori posizionanti e formativi: una palestra per Mattia Stanga di domani, con l’obiettivo di prepararlo a sfide sempre più grandi.
Il lavoro che stiamo facendo vede al primo posto lo studio, tra lezioni di inglese e di dizione, poi il supporto creativo e personale che caratterizza la realtà di One Shot, al servizio del talento.
Come selezionate i creator della vostra agenzia? Quanto pesa, su questa selezione, la domanda delle aziende con cui già collaborate?
Nei primi anni di One Shot abbiamo dedicato molto tempo allo scouting: Elisa Maino, Gordon, sono esempi di profili scovati sul web e cresciuti con noi dal giorno zero.
Oggi è diverso, bisogna sempre stare attenti ai nuovi trend, alle nuove piattaforme, dove scovare i nuovi talenti digitali. Per noi è importante avere un roster di artisti vario, con differenze anagrafiche, di target, di interessi, per soddisfare la domanda delle aziende con cui collaboriamo, ma non è questo il criterio con cui selezioniamo i creator.
La scelta non dipende da criteri necessariamente numerici o pragmatici. Spesso è una scelta di “pancia”, quando intravedi quel “fuoco” che con un buon lavoro può trasformarsi in qualcosa di più grande.
Quali sono i nuovi trend social che le aziende possono sfruttare per le proprie attività digital?
I trend che oggi funzionano probabilmente tra un mese non funzioneranno più. È per questo che le aziende devono essere elastiche e capaci di spostarsi da una piattaforma all’altra agilmente, affidandosi ai creator e alle agenzie con cui decidono di collaborare per reinterpretare i trend del momento al servizio del loro prodotto o servizio.
I processi rigidi che spesso caratterizzano le grandi aziende, sono il più grande limite per le attività di influencer marketing, perché rischiano di imprigionare la creatività e di rallentare i tempi. E se si aspetta, a volte capita che quello che si pensava funzionasse, non funziona più.
Sicuramente oggi è impensabile non sfruttare Tik Tok, che permette di raggiungere un target ampio senza troppe barriere d’accesso. Se un video funziona e piace, può diventare virale e raggiungere milioni di persone indipendentemente dal numero di follower, decretando il successo di prodotti o servizi a partire da un solo video.