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Gli influencer sono scomparsi dai podcast?

Questo cambiamento, secondo la stampa di settore, sarebbe da ricercarsi sui budget che le aziende allocano a questa tipologia di contenuto. Bloomberg, in particolare, evidenzia che la crisi che colpisce soprattutto le aziende tecnologiche che presidiano per prime le novità abbia rimodulato le priorità. Con 70mila licenziamenti annunciati le Big Tech preferiscono non investire in un segmento che non ha ancora una sua stabilità e una chiara conversione.

ll mercato e le sue condizioni

La componente economica non sarebbe l’unica che condizionerebbe la presenza degli influencer in un mercato giovane. Anche la domanda dell’utenza che fruisce di questo tipo di contenuti ha il suo peso. 

Negli Stati Uniti, per esempio, nessuno dei 10 podcast più popolari della classifica di agosto aveva debuttato nei 2 anni precedenti. L’utente medio ha preferito indirizzarsi verso un contenuto, più simile all’audiolibro, che ha scoperto attraverso il passaparola o con una ricerca diretta. Senza, quindi, il push fatto da un influencer che – con tutte le eccezioni del caso – in questi anni è stato coinvolto su un progetto podcast sopratutto per garantire al cliente degli ascolti immediati. 

Influencer e podcast: fine di un’amore

Questo scenario ha creato le condizioni per investire su progetti che nella prima era podcast non sono stati presi in considerazione. Tra questi c’è il racconto prodotto da BBC che ha fatto notizia anche fuori dal Regno Unito (per l’Italia se ne è occupato il Corriere della Sera) di Shamima Begum, ex sposa bambina che a 15 anni scappa da Londra e arriva in Siria dove si unisce al Califfato. 

Dopo il crollo del Califfato nel 2019, Shamima finì internata in un campo profughi nel Nord della Siria. Lì la ritracciò un giornalista del Times, cui la giovane diede un’intervista choc. Disse di non avere «nessun rimpianto» e parlò con indifferenza delle teste mozzate che aveva visto negli anni trascorsi a fianco dell’Isis. 

ragazza che registra un podcast

I podcast dopo gli influencer

Questo tipo di podcast, molto lontani da quelli realizzati dagli influencer che assomigliano di più – con tutte le eccezioni del caso – a un programma radiofonico tradizionale, è in linea con quanto sta accadendo nel settore audio, scandito da investimenti indirizzati a fornire all’utente il prodotto che ricerca di più e che ha una matrice più letteraria

Apple, una delle poche Big Tech a non aver annunciato un piano di licenziamenti, ha aggiunto alla sua applicazione di ebook una funzione che trasforma il libro in un audio libro che l’utente può quindi sentire oltre che leggere.

Quanto sta succedendo fuori dall’Italia avrà, inevitabilmente, una ripercussione anche nel nostro Paese che come sempre accade farà propri con tempi suoi i trend del mercato globale e anglofono.

Secondo Rossella Pivanti, branded podcast producer che collabora anche Spotify, il 2023 sarà contraddistinto anche dall’acquisizione e traduzione di prodotti realizzati all’estero. 

L’acquisizione di Wondery da parte di Amazon a dicembre 2020 e, quindi, del relativo catalogo – sottolinea Pivanti – ha dato i suoi frutti. La società specializzata in podcast narrativicrime e inchieste ha sfornato alcuni prodotti davvero meravigliosi: Bunga Bunga, Dr. Death, Dirty John (solo per nominarne alcuni) ed ecco che ora li troviamo in lingua italiana, perdendo davvero poco del loro fascino originale. Un modo davvero interessante per aumentare il raggio di azione di un podcast, che altrimenti è fortemente limitato dal problema linguistico, e moltiplicare il numero di ascoltatori con uno sforzo economico sicuramente minore.

Il nuovo scenario

In questo scenario cosa possono fare, quindi, gli influencer?

Chi di loro è interessato a presidiare il mercato può far proprio il lavoro di Francesco Costa, vicedirettore del Post e podcaster (Morning, la sua rassegna stampa quotidiana è tra gli show audio più seguiti in Italia) con 294mila followers su Instagram che ciclicamente consiglia un podcast da seguire.

Il suo suggerimento fa scalare al podcast le classifiche.

Gli influencer “tradizionali”, nel nuovo mercato podcast, possono consigliare alle proprie community cosa ascoltare. 

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