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Senza gli influencer non sarebbe esistito il gender fluid

La decisione di Armani di concludere la sfilata per la Milano Men’s Fashion Week con delle coppie eterosessuali ha creato dibattito in rete. Nicola Porro, firma del Giornale e conduttore di Rete4, ha detto che l’azienda ha fatto bene a chiudere la sfilata con delle coppie composte da uomo e donna. Di altro parere gay.it che ha raccolto il malcontento degli utenti GLBTQ+ e GLBTQ+ friendly che hanno trovato anacronistico l’utilizzo di coppie etero e la giustificazione che di esse è stata data.

Giorgio Armani menswear fall winter 2023-24 Milan – © Credito: X / Avalon / Ipa-Agency.Net / Fotogramma

“Facciamo vedere questa realtà che piace a tutti, poi ci sono le trasgressioni, le varianti, le modernità, vanno bene, non dico nulla naturalmente, ma mi piaceva rivedere una coppia carina”. Queste le parole dello stilista a Maria Corbi della Stampa che gli ha chiesto di spiegare il coinvolgimento di coppie eterosessuali.

Armani, con la sua sfilata, a chi parla?

A questo punto una domanda sorge spontanea. Armani, con la sua sfilata, a chi parla?

Se ci soffermiamo ai trend contemporanei di mercato, creati dagli influencer che per anni si sono dati da fare per creare delle community inclusive, vien da pensare che Armani, con le coppie eterosessuali, non parli alla generazione che acquista attraverso il digital che si riconosce, sempre più, nel gender fluid.

Gender fluid

Chi si identifica come gender fluid può sentirsi donna, uomo, no-gender o qualsiasi altra identità, variando nel tempo. Più di 1 milione di americani, secondo il New York Times, ha iniziato a definirsi non binario negli ultimi anni.

Stop alle campagne basate sul genere dell’utente

È di questi giorni, infatti, la scelta di Meta riguardante la profilazione delle campagne di influencer marketing realizzate sui propri social (Facebook e Instagram in particolare).

A partire da febbraio agli inserzionisti sarà impedito di fare campagne basate sul genere dell’utente che vogliono raggiungere.

La scelta arriva dopo un anno di sperimentazione e l’impedimento di conoscere la storia degli adolescenti registrati sui social. Nonostante questa tutela, le aziende sono riuscite comunque a lavorare. Anzi. In taluni casi si sono inventate nuove occasioni di business.

Diesel e la campagna per D, fragranza gender fluid

Diesel, di recente, ha lanciato D, la sua prima fragranza gender fluid. Per la campagna di lancio del prodotto, ideato dal direttore creativo Glenn Martens, sono stati ingaggiati:

L’artista e attivista transgender Ella Snyder

Ella Snyder per Diesel
Foto Credit: Account Instagram @ellasnyder

L’attore di 13 reasons why Deaken Bluman

Deaken Bluman con la fragranza diesel
Foto Credit: Account Instagram @deakenbluman

La star di Tiktok Nathan Hopkinson aka Curlyfrysfeed

Nathan Hopkinson look total diesel e profumo in bocca
Foto Credit: Account Instagram @curlyfrysfeed

Il creator, dj e rapper Omizs

Omizs dj e influencer che sponsorizza profumo diesel
Foto Credit: Account Instagram @omizs

Ragionare sulle opportunità

Non esiste, in particolare quando si ragiona di business, il buono o il cattivo. Forse è più utile ragionare sulle opportunità. L’inclusività innescata dagli influencer, al di là di certe posizioni, dimostrano che il mercato oggi più di ieri non lo cambia l’offerta ma chi fa la domanda singolarmente o all’interno di una community di un creator. 

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