L’influencer marketing è sempre più oggetto di regolamentazione con particolare attenzione alle garanzie di trasparenza che i content creator per primi devono adottare nel momento in cui svolgono attività di natura promozionale. Ovviamente tale vincolo deve operare anche nei confronti di agenzia e committente della campagna. Affinché possa essere efficace, occorre che riceva un feedback positivo da parte del mercato. Altrimenti gli effetti ne sarebbero diminuiti e anzi avrebbe l’effetto di porsi più come un ostacolo che come una tutela effettiva.
L’attenzione e la cura del pubblico dei consumatori e delle comunicazioni nei loro confronti è un valore aggiunto? Certamente, in un ragionamento prettamente economico le target personas sono degli stakeholder e possono avvicinarsi a un brand, a un prodotto o un servizio anche per effetto di un rapporto di fiducia.
Fiducia che nel caso di comportamenti scorretti tende a diminuire, compromettendo così il buon esito delle strategie di marketing svolte.
Contrattualizzare l’impegno alla trasparenza
Negli ultimi anni l’impegno alla trasparenza è stato messo in pratica facendo ricorso a delle clausole contrattuali che spesso rinviano ai contenuti della Digital Chart. Viene così confermata l’importanza di un contratto, utile anche per fornire dettagli riguardanti tutte le peculiarità che possono emergere a seconda del contesto di svolgimento della campagna di influencer marketing.
L’approccio di soft law
Nel convegno “Il diritto dell’influencer economy” tenutosi il 21 giugno 2023 all’Università degli Studi di Milano a cui ha partecipato Assoinfluencer, è stata posta in evidenza l’esigenza di ricercare l’attuazione della trasparenza facendo ricorso ad un approccio di soft law. Insomma: all’iperproduzione di micronorme vanno preferite linee guide generali e un incentivo all’autoregolamentazione e alla promozione di standard di settore condivisi.
L’aggiornamento della Digital Chart è emblematico in tal senso, e forse uno dei più recenti esempi della ricerca di campagne virtuose e di qualità.
Questo tipo di interventi, così come i codici di condotta condivisi e le buone pratiche di riferimento è fondata sul riconoscimento da parte del mercato di un maggior valore di una campagna di influencer marketing svolta in adesione a trasparenza e correttezza. E dal momento che committente, agenzia e creator concorrono alla creazione della campagna è necessario non solo che siano consapevoli ma che sappiano anche adottare delle chiare e precise garanzie a riguardo.