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Autenticità e realtà: a tu per tu con Federica di TravelliAMO

Federica Xotti è travel blogger e content creator. Nata e cresciuta in Friuli Venezia Giulia, fonda travelliAMO, il suo blog di viaggi, nel 2011, iniziando così la sua strada sul web. Che si evolve e si sviluppa, negli anni, anche sulle varie piattaforme social, Facebook e Instagram principalmente. Dopo la laurea in Scienze e Tecniche del Turismo Culturale presso l’Università di Udine, si trasferisce nel 2017 a Milano. Dove l’ormai indiscusso ruolo d’importanza del digital marketing le permette di trasformare la sua passione per i viaggi, la scrittura e la fotografia in un vero e proprio mestiere. Lavora con numerosi brand, non solo del mondo travel ma anche del fashion, del beauty, del food, ecc. per lo sviluppo di campagne social attraverso i suoi canali, seguiti da centinaia di migliaia di persone. Nell’ottobre 2020, dopo essere rientrata in pianta stabile in Friuli, pubblica il suo primo libro “Il mio mondo è a colori”, edito da Eretica Edizioni.

Abbiamo intervistato Federica che ci ha raccontato di più sul suo lavoro di creator.

Federica come e quando sei diventata una creator professionista?

Il mio percorso è iniziato molti anni fa, ormai più di dieci, quando – ancora studentessa universitaria – ho deciso di aprire un blog. Il mio primo sito, uno spazio tutto per me, dove unire le mie tre passioni principali: scrittura, fotografia e viaggi. È su quel primo abbozzo di blog, creato completamente da sola guardando tutorial su YouTube, che ho iniziato a raccontare e condividere, per gioco inizialmente. Ma, in fondo, aggrappandomi alla voglia di realizzare un sogno: trasformare tutto ciò in un lavoro!

Non sapevo bene come, con che mezzi e in che modo, in un mercato che, al tempo, non era certamente proiettato al digital come quello attuale. Ma io ci ho creduto, nonostante i pareri e i giudizi altrui, sicuramente meno lungimiranti di quanto lo fossi io. Ben presto ho iniziato a capire che ciò che facevo piaceva. Ai miei lettori ma anche ad agenzie di viaggio, tour operator ed enti del turismo, che hanno cominciato a contattarmi per le mie prime collaborazioni: non mi sembrava vero!

Da lì, da quelle primissime partnership tanto agognate, il passo poi è stato relativamente breve. Il mondo del digitale si è evoluto alla velocità della luce, sono esplosi i social networkFacebook prima e Instagram poi – e, cogliendo le giuste onde, grazie a una community ormai fidelizzata e che cresceva sempre più, ho avuto l’opportunità di iniziare a lavorare per davvero. Fondamentale, in tal senso, è stato il trasferimento a Milano nel 2017. Una città che mi ha offerto tanto, che mi ha permesso di espandermi e farmi conoscere. Che mi ha dato l’opportunità di far apprezzare il mio lavoro da agenzie di comunicazione e PR, ampliando il mio spazio creativo anche ad altri settori, quali il beauty, la moda, il food e il lifestyle in generale. Ecco, è stato a quel punto che ho ritenuto di potermi definire ufficialmente una content creator.

Quali sono stati i contenuti che ti hanno permesso di fare il salto e diventare influencer?

Come dicevo, la fotografia è sempre stata la mia passione e ho imparato presto ad usare macchine fotografiche professionali e reflex. Specialmente all’inizio, dunque, quando in molti usavano esclusivamente lo smartphone – e i cellulari del tempo di certo non garantivano la stessa risoluzione di quelli attuali – la qualità delle mie immagini ha sicuramente fatto la differenza. Negli articoli sul blog così come sui social, successivamente. Per di più, ho sempre abbinato alle foto, testi e didascalie quanto più dettagliate possibili, per raccontare esperienze, dare informazioni, esprimere emozioni e sensazioni. Ciò è sempre stato apprezzato molto.

Travel e lifestyle sono i topic che racconti sul tuo canale Instagram e sul tuo sito, quali sono i tuoi punti di forza che ti differenziano dagli altri creator che lavorano su queste categorie? 

Credo che, come è giusto che sia, ciascun creator abbia il suo stile, il suo modo personale di comunicare se stesso agli altri. Io ho sempre fatto in modo di essere quanto più “reale” possibile, senza cucirmi addosso un personaggio ma semplicemente “raccontando Federica”. Questo mio essere “senza fronzoli”, autentica, semplice, per quanto mi riguarda è stato vincente in quanto molto spesso chi mi segue riesce a immedesimarsi in me. Trovando quindi spunto nei miei consigli, nei miei suggerimenti, nonché nelle esperienze che vivo. Ho inoltre sempre fatto in modo di non snaturarmi, di continuare a portare avanti ciò che realmente amo e mi riesce bene, come la scrittura. Contro ogni algoritmo social, per esempio, le mie caption ai post continuano a essere tendenzialmente lunghe, esplicative, evocative (quando racconto di una destinazione, di un Paese che visito). E questo non solo mi rende soddisfatta del mio lavoro, coerente con me stesse, ma viene anche apprezzato dagli altri che, sul mio canale, possono trovare contenuti diversi rispetto a quelli di altri creator.

I brand che si rivolgono a te per progetti branded, che cosa ti propongono maggiormente?

Lavoro con brand molto vari e differenti tra loro. Dal punto di vista travel, collaboro spesso con strutture alberghiere, in Italia e nel mondo, che mi propongono progetti di promozione social con lo scopo di raccontare, attraverso stories live, post fotografici e articoli sul blog, un’esperienza di soggiorno presso la loro struttura. Lo stesso vale per le collaborazioni con Tour Operator o Enti del Turismo.
Circa invece i lavori con brand di moda, di cosmesi o food, in questo caso noto sempre di più la volontà di creare contenuti quanto più spontanei dove “spontaneità” non è sinonimo di “scarsa qualità” ma della volontà di veder utilizzati i prodotti in scene di quotidianità, contestualizzandoli in quella che è effettivamente la vita del creator.
Ecco che dunque, in questo modo, il mondo travel si fonde con il lifestyle in quanto è molto gradita dalle aziende la mia possibilità di portare e mostrare i loro capi e accessori, per esempio, in varie location del mondo.

Instagram è il canale che hai scelto, stai sperimentando anche TikTok? Cosa ti piace o non ti piace di questa piattaforma?

Ho un account TikTok ma lo utilizzo esclusivamente da “utente”. Trovo che sia un buon canale per l’intrattenimento, per passare il tempo. Ma, forse per come è strutturata e funziona la piattaforma, trovo difficile “fidelizzarmi” a un account, a una persona. In fondo si procede semplicemente scrollando. Si salta da un contenuto all’altro e manca, a parer mio, quell’aspetto umano e confidenziale che è invece più semplice comunicare a far trasparire attraverso Instagram. Basti pensare al fatto che, su TikTok, i commenti ai video hanno solo un numero limitato di caratteri, rendendo quindi lo scambio di idee con la community molto più complesso.
Inoltre, per mia indole, di Instagram amo il suo carattere fotografico, il comunicare per immagini, di luoghi, persone e momenti – che non siano video – e ciò su TikTok manca completamente.

Come evolverà secondo te la tua professione nel futuro?

Non ne ho idea…e questa è probabilmente la cosa più bella! Mi spiego. Negli anni, piattaforme come Facebook e Instagram sono cambiate moltissimo, si sono evolute, hanno aggiunto funzioni nuove ed è compito dei creator trovare il modo di stare sempre al passo, di adeguarsi ed evolversi con esse, imparando ad usare e sfruttare al meglio i nuovi strumenti. Basti pensare che le stories, ormai di uso super comune, all’inizio non c’erano!
Inoltre, con il trasformarsi dei vari canali, è chiaro che mutino anche i ruoli di chi lavora su di essi. Quelli che all’inizio erano “blogger”, come me, impegnati a scrivere un sito, sono poi diventati “content creator”, di post, video, reel.  Alcuni hanno poi scelto di intraprendere qualche esperienza televisiva, io invece ho avuto la possibilità di scrivere e pubblicare un libro e in futuro…beh, chissà! Trovo tutto questo estremamente stimolante.

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