Il Ministero spagnolo del Consumo ha approvato la bozza di un provvedimento che vieterebbe agli influencer iberici di pubblicizzare junk food. “Il divieto – si legge nel documento – interessa la comparsa, in comunicazioni commerciali, di genitori, insegnanti, educatori, professionisti che lavorano nei programmi per bambini, personaggi dello sport, influencer, artisti e persone note che a vario titolo, sia nella vita reale che nella finzione, possano rappresentare un modello o un esempio per i minori.
Rientrano in questa categoria di persone gli influencer che con post, messaggi, video, blog, network di vario tipo interagiscono con migliaia di bambini.
L’Italia come la Spagna
In Spagna il 34% della popolazione tra i 3 e i 24 anni risulta in sovrappeso o obesa, e se ci si concentra sulla fascia compresa tra i 3 e gli 8 anni, la percentuale schizza al 40%. Oggi si stima che il 15% dei bambini spagnoli siano obesi, un tasso che nel 1984 era pari al 3%.
Percentuali analoghe si registrano anche nel nostro paese. L’Italia rimane uno dei paesi d’Europa con il più alto tasso di obesità infantile. Un’indagine su un campione di 50mila bambini di terza elementare rivela che il 20,4% è in sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, dati che rimangono preoccupanti nonostante il trend in calo nell’ultimo decennio.
Libertà di coscienza in Germania
L’Associazione centrale dell’industria pubblicitaria tedesca (Zaw) ha annunciato che gli operatori del settore (produttori, rivenditori, agenzie pubblicitarie e media), su base volontaria, si sono impegnati a non esaltare negli spot pubblicitari rivolti ai bambini le positive proprietà nutrizionali di alimenti che presentano un elevato contenuto di zuccheri, grassi o sale.
L’impegno, in queste settimane, è stato esteso anche agli Influencer. I principali talent operanti in Germania hanno deciso di seguire le linee guida già previste sugli altri media.