L’invasione russa dell’Ucraina è stata ampiamente condannata in molte parti del mondo eppure su Facebook, grazie a una rete di gruppi piuttosto attiva, la percezione è diversa.
650mila persone hanno generato contenuti pro Putin
Secondo quanto scoperto dalla BBC esistono almeno 10 gruppi, con 650mila persone, che nell’ultimo mese hanno generato 16mila post e 3,6 milioni di interazioni su contenuti pensati per promuovere l’immagine di Putin.
Facebook non è l’unico strumento utilizzato per valorizzare l’immagine del leader del Cremlino. Secondo quanto scoperto dall’Espresso l’estrema destra italiana fa un lavoro analogo ai gruppi scoperti su Facebook dalla BBC su VKontakte, l’equivalente russo del social network.
Cosa sta succedendo in Italia
I politici italiani, secondo Pagella Politica, stanno centellinando sui social i contenuti su Putin.
Letta
Letta ha citato Putin, criticandolo, in oltre 20 post pubblicati su Facebook dal 23 febbraio ad oggi, e in 15 su Instagram. Tra le altre cose, il segretario del Pd ha fatto spesso riferimento alla guerra in Ucraina come la «guerra di Putin».
Salvini, Berlusconi e Meloni
Salvini e Berlusconi non hanno mai nominato esplicitamente Putin in un loro post su Facebook e Instagram, mentre Meloni lo ha citato due volte. La prima volta, il 24 febbraio, quando ha definito «inaccettabile» l’«attacco bellico su grande scala della Russia di Putin contro l’Ucraina»; la seconda volta, il 2 marzo, quando ha criticato (solo su Facebook) le parole del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che aveva definito il presidente russo peggiore di un «animale».
Renzi
Nei post di Renzi, Putin compare in tre occasioni, nel riportare un’intervista rilasciata a La Repubblica; nel criticare l’Università Bicocca di Milano per aver sospeso (e poi riattivato) una serie di lezioni sullo scrittore russo Fëdor Dostoevskij; e nel proporre l’ex cancelliera Angela Merkel come inviata speciale nel trattare con il presidente russo.
Conte
Anche Conte non ha praticamente mai nominato il nome di Putin su Facebook e Instagram, a parte il 24 marzo, quando ha rilanciato la sua intervista a La Stampa. Alla domanda del giornalista “Perché è così difficile fare il nome di Putin?”, Conte ha risposto: «Temo che lei sia distratto. Io l’ho condannato in decine di occasioni pubbliche. E penso che l’irragionevole determinazione di Putin sia all’origine di questa carneficina».