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In arrivo nuove emoji: ecco come usarle al meglio nei tuoi contenuti social

La parola emoji mette subito allegria e il rilascio di ogni nuovo set di icone suscita sempre grande curiosità. Nelle scorse settimane l’arrivo di iOS 18.4 ha portato una serie di novità molto attese, soprattutto in Italia. Dalla possibilità di attivare Apple Intelligence, anche se su un numero limitato di dispositivi, ai miglioramenti in Maps per veicoli elettrici, l’aggiornamento di sistema ha portato miglioramenti e nuove funzionalità per gli utenti Apple. Una delle più attese era il rilascio di un nuovo set di emoji.

Nuove emoji 2025 per smartphone

Con iOS 18.4 Apple – più nello specifico – ha aggiunto nove nuove emoji che gli utenti possono ora utilizzare nelle loro conversazioni online. Si tratta di:

• Viso con occhiaie/borse
• Pala
• Arpa
• Impronta digitale
• Albero senza foglie
• Radice vegetale (ravanello)
• Macchia/Schizzo colorato
• Bandiera dell’isola di Sark
• Aggiornamento della bandiera della Siria

Tra queste, sembra già essere chiaro l’indice di gradimento tra gli utenti: le emoticon più amate sono il viso stanco, lo schizzo colorato e l’impronta digitale, quest’ultima simbolo di una quotidianità sempre più tech. Le emoji ora disponibili in totale a livello globale, ufficialmente approvate, sono più di 3.600. Se questo numero ti spaventa, niente panico. In base ad alcune le ricerche, infatti, le emoji più usate nel mondo non sono in concreto più di 100.

Il ruolo delle emoji nella comunicazione

L’uso delle emoji negli anni ha rivoluzionato profondamente il modo di comunicare tra le persone. Prima nel privato, soprattutto tra i più giovani e in ambito informale. Poi, pian piano, il cambiamento è arrivato anche in contesti più formali – come quello lavorativo – e ha “contagiato” anche i senior. Le faccine, prima, e gli altri simboli, poi, hanno reso più veloce, semplice ed informale ogni genere di contenuto.

Dai post che condividiamo sui social media alla messaggistica istantanea su piattaforme come WhatsApp e Telegram, fino alle mail e ai blog post. Le emoji hanno introdotto una dimensione visiva e intuitiva che supera ogni barriera linguistica. Un semplice ❤️ o 😊 trasmette emozioni che, diversamente, potrebbero richiedere molte parole per essere espresse. Questo ha permesso alle persone di comunicare in modo più diretto ed empatico, riducendo le possibilità di fraintendimenti, soprattutto in quei messaggi il cui testo si presta a differenti interpretazioni.

L’uso delle emoji ha poi aggiunto un tocco di leggerezza e divertimento. Possono essere usate per creare divertenti giochi di parole in chiave visual o per enfatizzare un messaggio in modo giocoso, rendendo il tono delle conversazioni meno formale. Le emoticon hanno infine reso la modernità più accessibile anche a chi potrebbe trovare complesso il linguaggio digitale. Simboli universali come 😄 sono facilmente comprensibili, indipendentemente da fattori come età o provenienza geografica.

Le emoji aiutano a posizionare meglio i contenuti social?

Fatta questa premessa, passiamo ad un aspetto più specifico. Le emoji da anni trovano largo impiego in contenuti social di vario genere. Al di là dell’aspetto ludico, ti sarai chiesto almeno una volta se usare e “hashtaggare” le emoji (su Instagram ad esempio è possibile) può essere d’aiuto nel posizionamento dei tuoi contenuti. Una domanda d’attualità soprattutto dopo che Adam Mosseri, l’executive di Meta a capo di Instagram e Threads, nelle scorse settimane ha dichiarato in un video che gli hashtag, già da un po’, non risultano più così importanti in termini di copertura e viralità dei post, quanto – più che altro – in termini di ricerca interna alla piattaforma da parte degli utenti, rendendola più semplice e immediata.

Il ridimensionamento degli hashtag si spiega con il perfezionamento degli algoritmi. Sono sistemi sempre più performanti, in grado di comprendere il contesto e le informazioni di un post direttamente dai suoi dettagli, senza dunque bisogno dei tag manuali. Threads, poi, consente l’uso di un solo hashtag per post per ridurre lo spam sulla piattaforma.

Se quindi pensi che usare tante emoji in un singolo post per spingerne la diffusione sia una strategia/scorciatoia valida, beh, non è così. Le emoji rendono senza dubbio un post visivamente attraente. Un contenuto che cattura subito l’attenzione tende ad ottenere più “mi piace”, commenti, condivisioni. Tuttavia, le emoji devono inserirsi in un quadro ben preciso, come un testo chiaro nel significato, ben scritto, ed elementi visual (foto, tabella o video) di buona qualità.

Come usare correttamente le emoji sui social

Ci sono dunque delle buone pratiche, nell’uso delle emoticon sui social, che ti aiuteranno a non commettere errori. Innanzitutto le emoji devono essere in linea con il tono del contenuto. Per esempio, usare 🥳 in un post celebrativo va benissimo, mentre in un testo professionale è meglio evitarlo. Mantieni coerenza con il messaggio e il target di riferimento. Ogni emoji, poi, deve aggiungere valore o rafforzare il significato del testo: seleziona solo le icone più rilevanti.

Uno dei consigli più importanti è: non esagerare. Evita di sovraccaricare un singolo contenuto con decine di emoji. Troppi simboli possono essere controproducenti in una buona strategia social. Possono ad esempio generare confusione o essere percepiti come spam. Usarne da uno a tre per post o frase è una buona regola di base. Le eccezioni consentite riguardano invece quei contenuti legati a feste e celebrazioni specifiche come laurea, matrimonio, compleanno, ecc. quindi soprattutto in contesti privati/informali.

Attenzione ai malintesi

Anche se buona parte delle emoji, tra quelle più usate, ha un significato simile e condiviso in più Paesi, ci sono comunque delle eccezioni. Se ad esempio sei un content creator e hai una platea internazionale, ci sono delle differenze che è bene conoscere per evitare situazioni spiacevoli. Prendiamo ad esempio l’emoji che raffigura il pollice in su. Nelle culture occidentali, questa icona significa affermazione o accordo, indicando “buono” o “sì”.

Tuttavia, in alcune culture mediorientali, il pollice in su è considerato offensivo, simile al mostrare il dito medio negli Stati Uniti. Proseguiamo con un’altra emoji molto usata, quella con il simbolo OK con le dita. In Occidente lo intendiamo – appunto – come “ok”, “perfetto” o “eccellente”. Tuttavia, in Brasile e in altre aree del mondo, questo gesto con le dita è considerato osceno o comunque negativo. Gli aborigeni australiani lo intendono come un simbolo di odio. In Giappone, invece, indica denaro e in alcuni Paesi del Medio Oriente si riferisce al malocchio.

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