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Green influencer italiani: chi seguire per vivere in modo green

Raccontano il mondo, spingendoci a vivere in modo sostenibile e svelandoci cosa possiamo fare, concretamente, per migliorare il mondo: sono i green influencer. Scopriamo i più famosi e quelli da seguire subito!

Elisa Nicoli

Educatrice ambientale e green influencer, Elisa Nicoli dal 2007 promuove uno stile di vita sostenibile e con un impatto minimo. Nel 2013 si è specializzata in autoproduzione, fondando Autoproduco, portale dedicato a chi vuole imparare a produrre prodotti come cosmetici o detersivi. Su Instagram si fa chiamare @Eco.Narratrice e racconta la via zero waste con video, immagini e infografiche, dando informazioni e consigli interessanti per rispettare il Pianeta.

“Mi ero appena laureata e stavo cominciando a guadagnare i miei primi soldi – ha raccontato Elisa a Progettoimpattozero, parlando della sua avventura eco – troppo pochi per poter comprare prodotti biologici del supermercato, che all’epoca (2006) a Roma erano rari. Esplorando la città ho scoperto i mercati rionali, con i produttori locali, biologici e la possibilità di comprare le materie prime, invece dei prodotti finiti”.

“Tutto è iniziato quando ha imparato a produrre sapone, scoprendo il mondo dell’autoproduzione. Reperire le materie prime può essere difficile in determinati contesti – ha rivelato -. Dove vivo io, a Bolzano, ho a disposizione numerosi negozi di prodotti sfusi e persino un negozio che vende materie prime per la cosmesi in piccole quantità, sfuse o in vetro. Non in tutta Italia sono possibili tutti questi lussi. Esiste comunque la possibilità di acquistare le materie prime online, magari in gruppo, riducendo quindi l’impatto della spedizione”.

Camilla Mendini

Camilla Mendini, conosciuta come Carotilla, è una celebre fashion designer e una talentuosa green influencer. Su Instagram e Facebook parla di slow fashion, zero waste ed economia circolare. Divulgatrice e creatrice di contenuti, parla di sostenibilità al mondo.

“Per moda sostenibile – ha raccontato a Musa digital – si intende quella moda che viene creata, prodotta e distribuita con un occhio di riguardo verso i lavoratori coinvolti (etica sul lavoro) e nei confronti dell’ambiente (sostenibilità ambientale). Sembrerebbero aspetti scontati, ma l’industria della moda è ancora adesso una delle più inquinanti al mondo per il suo enorme consumo di energia e di acqua che servono a livello produttivo. Inoltre più dell’85% dei vestiti che siamo abituati a comprare viene buttato via dopo un anno e solo l’1% viene realmente riciclato. Bisogna cambiare rotta: non solo perché stiamo inquinando il pianeta con le nostre scelte, ma anche perché la schiavitù moderna esiste ed è proprio rappresentata dai lavoratori nell’industria tessile che non vengono pagati il minimo sindacale e che rischiano la vita per confezionare una maglietta da 10 euro”.

Letizia Palmisano

Giornalista ambientale freelance, ecoblogger, green influencer. Collabora con diverse testate e portali web scrivendo di economia circolare, di green economy e di buone pratiche che ognuno di noi può adottare nella vita quotidiana.
Si definisce comunicatrice 2.0 e ha lavorato a diverse campagne di comunicazione di carattere istituzionale su temi legati all’efficienza energetica e alla sostenibilità in generale.

È nel comitato organizzatore del Green Drop Award, premio assegnato da Green Cross Italia al film della Mostra del Cinema di Venezia, per chi meglio ha interpretato i valori dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile. È co-ideatrice e co-promotrice del premio Top Green Influencer.

Nel 2018 ha vinto il Macchianera Internet Awards per l’impegno nella divulgazione dei temi legati all’economia circolare, nel 2021 ho vinto il premio Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2020 (per l’impegno contro i rifiuti digitali invisibili) e 2021 (per l’impegno nel dare una seconda vita).

È seguitissima su Facebook e Instagram. Racconta il mondo in modo divertente e coinvolgente, parlando di sostenibilità e svelando le best practice delle aziende virtuose. Parla di ricerca e innovazione, svelando ai cittadini cosa fare subito per rispettare il pianeta.

Alice Pomiato

Green content creator, Alice Pomiato sui social cerca di rendere più consapevoli le persone riguardo l’impatto delle loro azioni sull’ambiente. Parla soprattutto di alimentazione sostenibile e vegetale, ma si occupa anche di turismo ed economia circolare.

“Lavoravo come Social Media Strategist per un’agenzia di comunicazione di Treviso, e a Settembre 2018 ho mollato tutto e sono partita per l’Australia” – ha rivelato ad Econote -. Il mio lavoro mi piaceva molto, era parecchio stimolante ma mi sono licenziata per due ragioni molto importanti per me. La prima: perché un lavoro da dipendente, non mi aveva (e non mi avrebbe) mai permesso di vedere il mondo come avrei voluto farlo io. Viaggiare è la cosa che amo di più fare, e ai tempi, appena ne avevo l’occasione, scappavo da qualche parte approfittando di weekend lunghi, ponti e ferie. […] Non volevo più essere una turista che velocemente guarda, consuma e riparte, non mi lasciava granché. Il secondo motivo, invece, è stato il cambiamento climatico. La comunità scientifica continua a ripeterci che tra qualche anno toccheremo il punto di non-ritorno e sarà impossibile rimediare alla catastrofe climatica. Mi sono chiesta se avrei voluto continuare a vivere come stavo vivendo, con questa consapevolezza. La maggior parte delle persone non può permettersi di lasciar entrare un pensiero così catastrofico nella sua vita, ma io non riuscivo a levarmelo dalla testa e a far finta di nulla. Nei prossimi anni, il mondo non sarà come ce lo ricordiamo, io quindi sono partita per cercare di usare al meglio il tempo a disposizione”.

Giorgia Pagliuca

Piemontese, esperta di sostenibilità e di ecofemminismo, Giorgia Pagliuca ha come missione quella di diffondere consapevolezza e grande voglia di cambiamento. Green influencer ed esperta in buone pratiche per rispettare l’ambiente, è anche una scrittrice oltre che blogger.

“Qualche semino l’abbiamo piantato e qualcosa sta germogliando – ha svelato a Cure naturali -, ma le cose stanno procedendo ancora con estrema lentezza. Ciò che sta avvenendo nel settore privato, in particolare, nel 98% dei casi non mi convince. Tanti claim ambientalisti sono di facciata e non portano con sé qualcosa di concreto o, se lo portano, non fa abbastanza la differenza”.

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