Oltre ai giornali e alle trasmissioni radiofoniche e televisive, anche i social-media rappresentano uno strumento valido nella comunicazione politica. Infatti, i contenuti pubblicati possono rinforzare le opinioni preesistenti, influenzare i pensieri e dare l’interpretazione di un argomento. Poi, grazie alla loro potenza e alla semplicità di fruizione, i social-media sono in grado di raggiungere tutti gli utenti, qualunque sia il proprio orientamento politico.
Ogni giorno si possono leggere post di rappresentanti di partito che esprimono un parere, espongono i propri progetti di governo o commentano un fatto. Con l’avvicinarsi delle elezioni i contenuti social a tema politico aumentano sia per quantità che per formato, con i candidati alle cariche istituzionali che raccontano se stessi e i loro programmi attraverso piattaforme come Facebook, Instagram e Tik Tok.
Alcuni dati
Secondo l’ultima indagine di Eurobarometer, nell’Unione europea la televisione resta come fonte primaria di notizie per i cittadini (71%), seguita a distanza dalla stampa online e dalle piattaforme di notizie (42%). Le piattaforme radio e social media condividono la terza posizione con il 37% ciascuna. Anche se i cittadini vedono le piattaforme di notizie online e i canali dei social media, compresi gli influencer, sempre più come nuove fonti affidabili, soprattutto i giovani.
Un esempio della penetrazione dei social-media nella partecipazione politica riguarda le ultime elezioni in Finlandia, dato che alcuni dei giovani candidati che hanno ottenuto maggiore visibilità (e un seggio in parlamento) molto probabilmente grazie alla loro attività di condivisione sui social media con messaggi destinati a maggiorenni adolescenti e giovani adulti.
All’epoca, circa il 70% dei 18-21enni ha affermato di aver visto promozioni politiche su TikTok. Anche in occasioni delle tornate elettorali per eleggere il Presidente dell’India, Narendra Modi, vincitore per la terza volta, si è affidato alle piattaforme più popolari per condividere momenti del presente e promettere miglioramenti in futuro.
Il prossimo novembre si voterà per eleggere il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America e già da qualche mese i candidati pubblicano discorsi, foto e video per convincere il pubblico del microschermo. Da una parte c’è Kamala Harris, entrata in corsa dopo l’uscita di Joe Biden, e dall’altra c’è Donald Trump che, nonostante la condanna, intende giocarsi una possibilità per rientrare alla Casa Bianca.
Paura per la diversità e per il futuro: i cavalli di battaglia dell’estrema destra tedesca
Se è vero che i social-media sono utili per le campagne elettorali nazionali, anche nelle tornate a copertura più ristretta risultano degli strumenti dalle forti potenzialità. Un esempio riguarda le ultime elezioni in Germania, dove il primo settembre scorso nei Länder tedeschi della Turingia e della Sassonia il partito di estrema destra Adf (Alternative für Deutschland ) ha rispettivamente vinto le elezioni e conquistato il secondo posto.
Ebbene Afd ha adottato una strategia in grado di attirare le preferenze dei più giovani perché ha puntato su temi che rappresentano dei veri e propri motivi di paura. L’account Facebook di Adf Turingia nei mesi di luglio e agosto ha pubblicato perlopiù video di interviste (la maggior parte sull’immigrazione), presentazione dei candidati (con il link al programma politico), un post contro la costruzione di impianti a energia eolica e alcuni post contro le maggiori testate televisive. Sull’account Instagram di Adf Sassonia oltre a post contro l’immigrazione, si sono potuti leggere anche contenuti contro le politiche fiscali e scolastiche del governo in carica.
Non è la prima volta che Afd pubblica discorsi che generano paura, tanto che in occasioni delle scorse votazioni europee sui propri canali la maggior parte della comunicazione verteva sulla guerra in Ucraina sull’approccio ambientalista delle istituzioni Ue. Le elezioni in Sassonia e in Turingia non hanno fatto eccezione e nel mese di agosto, cioè quello che ha preceduto le elezioni, buona parte dei contenuti pubblicati sull’account Instagram di Afd nazionale hanno riguardato l’immigrazione (con attacchi all’attuale Cancelliere e alla coalizione di governo con l’hastag #massenmigration), solo uno la guerra in Ucraina, solo uno sulla Direttiva per le auto elettriche e solo uno alla partecipazione di atleti trans alle Olimpiadi. Dopo l’accoltellamento a Solingen avvenuto il 23 agosto scorso i post contro le politiche migratorie del governo sono aumentati.
Il destino degli Stati Uniti oltre i confronti in tv
Il duello televisivo tra Kamala Harris e Donald Trump è stato uno degli eventi finora più seguiti, ma sia prima che dopo il confronto andato in onda lo scorso 10 settembre anche sui social-media gli utenti hanno potuto farsi un’opinione sui due candidati.
Kamala Harris su Instagram possiede il suo account di candidata che conta 17,8 milioni di follower e lì si possono leggere commenti di utenti di tutto il mondo, tra cui personaggio famosi italiani che supportano la sua candidatura. Il suo account istituzionale ha 16,9 milioni di follower mentre su Tik Tok conta 5 milioni di follower. Donald Trump sfrutta perlopiù la piattaforma The Truth, dove condivide non solo contenuti propri ma anche di altri che parlano a suo favore.
Se i principali sfidanti alla Casa Bianca pubblicano contenuti autoreferenziali, gli esponenti dei partiti di riferimento pubblicano non solo contenuti a sostegno del candidato ma anche espressione dei propri valori. Di recente Alexandria Ocasio-Cortez ha condiviso delle immagini in cui distribuisce libri e cibo a delle persone bisognose. Si tratta di una strategia per comunicare la propria attenzione alle fasce più deboli e che riflette la sua ideologia di sinistra.
Gli endorsement
Come per le elezioni in Germania, anche negli Stati Uniti i partiti offrono contenuti per convincere gli elettorali a votare i loro rappresentanti e potenziare l’elettorato fedele. Ad esempio il Partito Democratico del Wisconsin con i suoi contenuti sul proprio account Instagram coniuga la dimensione locale con quella nazionale, tanto che oltre alle parole di sostegno a Harris si possono trovare anche foto e video di eventi che si sono svolti nello Stato.
Seppur indirettamente anche i supporter famosi hanno condizionato il dibattito pubblico, come la cantante Taylor Swift che con un post su Instagram ha smentito il sostegno a Trump spiegando che voterà per Kamala Harris.
Intanto i video relativi al dibattito tra Kamala Harris e Donald Trump non hanno perso di appetibilità e i video continuano a generare like e commenti.