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Cosa non si può dire su YouTube? Linee guida e parole proibite

YouTube è una piattaforma aperta e inclusiva: chiunque può caricare un video e condividerlo con il resto del mondo. Questa apertura porta con sé opportunità incredibili ed è tra i principali motivi alla base del suo successo. Tuttavia, ci sono delle regole da rispettare, per il benessere di tutti. Il team di YouTube, infatti, si impegna costantemente nel ricercare un equilibrio tra l’espressione della creatività e il dovere di proteggere la community da contenuti potenzialmente o esplicitamente dannosi.

Norme community YouTube

Collegandoti al sito ufficiale di YouTube o effettuando una semplice ricerca sul web potrai accedere alle Norme della community. Fin da subito potrai notare che l’elenco degli argomenti sensibili è piuttosto lungo. Si va dal cyberbullismo alle molestie, dall’autolesionismo all’hate speech, fino alla vendita di prodotti illegali. Cliccando su ogni singola voce, troverai le regole da rispettare. Nel caso, ad esempio, dell’incitamento all’odio, il team di YouTube spiega chiaramente che verranno rimossi tutti quei contenuti che incitano alla violenza o all’odio nei confronti di individui o gruppi sulla base di caratteristiche specifiche come età, disabilità, razza, religione, orientamento sessuale, ecc.

Quindi, se sei un creator, non potrai manifestare la tua gioia per un evento drammatico come un terremoto, una strage o altro solo perché ha colpito esclusivamente persone con determinate caratteristiche (ad esempio solo persone di colore o di religione musulmana, ecc.). Se il comportamento inappropriato viene ripetuto nel tempo, la piattaforma interverrà con altre sanzioni, come la sospensione della monetizzazione o la chiusura definitiva del canale.

app di youtube sul cellulare

Elenco parole proibite YouTube

Più in generale, se ti stai chiedendo – in un contesto “normale” – quali sono le parole vietate, la risposta è: dipende. Facciamo un esempio: stai registrando la videorecensione dell’ultimo modello di smartphone di un certo brand e, ad un certo punto, ti scappa un “ca..o”. In questo caso non dovresti avere nulla da temere. Nelle norme della community di YouTube, un paragrafo a parte è dedicato proprio all’importanza del contesto in cui alcune parole non appropriate vengono pronunciate. Le possibili eccezioni, rispetto alla censura, sono rappresentate da contenuti a scopo didattico, documentaristico, scientifico o artistico.

Un esempio anche in questo caso aiuterà a comprendere meglio. Se in un video si afferma che i vaccini contro il COVID-19 contengono microchip, ma subito dopo si specifica che questa affermazione è falsa, proprio con l’obiettivo di fare una corretta divulgazione scientifica, probabilmente il team di revisori YouTube non provvederà alla rimozione del contenuto. I revisori di contenuti infatti valutano, caso per caso, se per questi contenuti può essere prevista un’eccezione. Basti pensare ai video che hanno come argomento la satira o l’opposizione politica.

Cosa non posso fare su YouTube

Ricorda che ci sono dei contenuti che, a prescindere dal contesto o da eventuali trucchetti per evitare la rimozione del video, sono espressamente vietati dalla piattaforma. Eccone alcuni: contenuti multimediali che mostrano abusi sessuali su minori (materiale pedopornografico); video, immagini fisse o audio che mostrano aggressioni sessuali o fisiche violente; video realizzati nel contesto di eventi piuttosto violenti o con conseguenze letali, nei quali siano ben visibili armi, violenza o vittime di lesioni.

Nell’elenco dei contenuti vietati rientrano anche il fornire istruzioni su come utilizzare i computer o altri strumenti per compromettere i dati personali o causare danni gravi ad altri utenti; contenuti che divulgano informazioni private, come indirizzo di casa, indirizzi email, credenziali di accesso, numeri di telefono, numero di passaporto o dati del conto bancario di un individuo.

Violazione regole YouTube

Ogni minuto vengono caricate su YouTube centinaia di ore di nuovi contenuti. Per questo, la piattaforma utilizza una combinazione di risorse umane e machine learning per rilevare su vasta scala i contenuti problematici. In molti casi i video vietati vengono rimossi ancor prima che qualche utente possa visualizzarli. Non sempre, però, la rimozione è scontata o immediata. Per quei contenuti che ad esempio rappresentano “un caso limite”, non di rado YouTube provvede semplicemente alla disattivazione di alcune funzioni.

I contenuti, dunque, saranno ancora disponibili su YouTube, ma verranno introdotti da un messaggio di avviso. Inoltre, sulla pagina di visualizzazione, non saranno più disponibili i commenti, i video consigliati e il pulsante Mi piace. In aggiunta, questi contenuti non verranno classificati come idonei per gli annunci pubblicitari e quindi per la monetizzazione. La disattivazione delle funzioni appena elencate, infine, non comporterà l’invio di un avvertimento nei confronti del titolare del canale.

Chi si sente comunque offeso da un video pubblicato su YouTube, può segnalare la clip semplicemente cliccando sull’icona con i tre puntini, presente accanto al titolo del video. Altro discorso, invece, se una clip rientra fin da subito tra i contenuti vietati. In questo caso il contenuto viene rimosso immediatamente e il titolare del canale YouTube riceverà una mail di avviso. Se si tratta della prima violazione delle Norme della community, sarà solo un avviso, senza alcuna sanzione al canale. In caso contrario, YouTube emetterà un vero e proprio avvertimento. Dopo tre avvertimenti nell’arco di 90 giorni, il canale YouTube in questione verrà chiuso definitivamente.

smartphone con app youtube

Regole YouTube e legge italiana

C’è un altro aspetto, infine, da prendere in considerazione. Alcuni comportamenti, oltre ad essere contrari alle Norme della community di YouTube, possono costituire reato, illecito civile o illecito amministrativo. Il principio è semplice: il diritto di un individuo alla libera espressione finisce laddove iniziano i diritti altrui. Se in un video si sente una parolaccia rivolta all’indirizzo di un altro soggetto presente in quel momento, il più delle volte si ricade nell’ingiuria, un illecito civile. La vittima dell’insulto – ad esempio “sei uno str….” – potrebbe far causa a chi ha pronunciato la parolaccia.

Anche espressioni offensive come “raccomandato”, “zappatore”, “leccapiedi”, “mantenuta” o il dito medio alzato sono considerati ingiuria. Sono invece considerati insulti meno gravi parole come “stupido”, “cretino” o il “vaffa”. Le parolacce elencate diventano reato nel caso in cui sono pronunciate esplicitamente per offendere una persona, in sua assenza ed alla presenza di un pubblico (bastano anche due persone).

In tal caso, infatti, si tratta di diffamazione, un illecito penale. Se invece un video è pieno di parolacce, non rivolte a una persona specifica, ma come modo di esprimersi in video, l’illecito in questione è il turpiloquio. Se la Polizia se ne accorge, la Prefettura può elevare una multa salata che va da 5.000 a 10.000 euro. Anche la bestemmia sui social viene considerata un illecito amministrativo, con una sanzione che va dai 51 ai 309 euro.

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