Secondo quanto scoperto da Vice News l’esecutivo di Putin ha ingaggiato degli influencer russi, famosi e attivi su TikTok, per creare una narrazione pro-Cremlino sulla guerra in Ucraina.
Il canale segreto su Telegram
L’attività è gestita attraverso un canale Telegram segreto che indirizza questi influencer su cosa dire, dove catturare video, quali hashtag usare e quando esattamente pubblicare il video.
Il canale Telegram, aperto mesi prima dell’invasione in Ucraina, raggiunge i 500 creator russi più influenti che in questi mesi hanno appoggiato altre campagne governative come quella relativa al piano vaccinale contro il Covid-19.
Non solo la Russia
La Russia, secondo quanto scoperto dal Washington Post, non sarebbe l’unico paese che si affida all’influencer marketing in tempo di guerra. La portavoce della Casa Bianca Jen Psaki e alcuni funzionari del Consiglio per la Sicurezza Nazionale Usa hanno organizzato un incontro su Zoom con i 30 influencer statunitensi, operanti su TikTok.
Al centro della riunione gli obiettivi ritenuti strategici degli Stati Uniti, l’aiuto umanitario fornito, la cooperazione con la Nato e come il Paese reagirebbe a un attacco russo con armi nucleari.
La forza dei social media in tempo di guerra e non solo
Gli ufficiali di Biden hanno sottolineato l’influenza che il social media riveste nell’ambito della comunicazione. Il direttore per la strategia digitale della Casa Bianca ha detto ai partecipanti: “Riconosciamo come TikTok sia un luogo di importanza fondamentale nel modo in cui la popolazione americana sta scoprendo le ultime notizie. Volevamo quindi essere sicuri che aveste le informazioni aggiornate da una fonte autoritaria”.
Aaron Parnas e la live con 800mila utenti
Tra i partecipanti alla riunione anche Aaron Parnas, figlio di Lev Parnas, uomo d’affari nato in Ucraina che negli scorsi anni è rimasto coinvolto nelle indagini sulle pressioni fatte da Trump a Kiev per investigare sui suoi rivali alla Casa Bianca. Il ragazzo, 22 anni, ha sempre messo in chiaro: “Amo mio padre, ma non sono mio padre”. Nella notte dell’inizio dell’invasione, il suo live su TikTok per parlare della guerra è stato seguito da 800mila utenti.